Un nuovo supercattivo alieno minaccia la Galassia: è la volta di Dar-Benn, nuova leader della specie Kree, che ruba il Bracciale Quantico gemello di quello di Kamala Khal, la giovane Ms Marvel ancora liceale del New Jersey. La conseguenza è che ogni volta che Kamala utilizza i suoi poteri, si scambia con una delle altre due Capitan Marvel – Carol Denvers e Monica Rambeau – teletrasportandosi ovunque si trovino, persino nello spazio. Per affrontare la nuova minaccia intergalattica le tre eroine saranno dunque costrette a combattere insieme.
The Marvels è il trentatreesimo film del Marvel Cinematic Universe, sequel di Captain Marvel del 2019 e della miniserie Ms Marvel trasmessa nel 2022 su Disney+. Mentre il primo film si inseriva come ultimo tassello del puzzle della Saga dell’Infinito prima della sua epica conclusione con Avengers: Endgame, questo capitolo fa parte della zoppicante Saga del Multiverso.
Una nuova era che ha avuto diversi problemi, alcuni legati alla pandemia del coronavirus, che ha coinciso con lo sviluppo e la produzione dei primi film della saga, altri a vicende extra come le vicende giudiziarie che hanno coinvolto l’attore che interpreta il nuovo supervillain della saga, Kang il Conquistatore. Ma questi superproblemi sono solo la punta dell’iceberg della crisi che sta vivendo la Marvel: la “Casa delle Idee” non sembra averne più e continua a pescare nell’immenso archivio di storie e personaggi della sua storia editoriale con l’unico faro di soddisfare un giovane pubblico sempre più affamato di storie.
Sì, ma cosa vuole oggi il pubblico Marvels? The Marvels sembra rispondere con una banalizzazione generale del desiderio di essere più inclusivi con il genere femminile, finendo nel paradosso di proporre un film per ragazzine che propone come ingredienti eroine, una supercattiva e una via di fuga letteralmente composta da gattini, oltre a tute colorate senza mai un graffio, un pianeta con abitanti che parlano solo cantando, niente sangue e tanta semplicità che però in questo caso fa rima con banalità.
Effetti speciali, colonna sonora e montaggio sono all’altezza di una trama che nonostante l’elementarità riesce a perdersi per i continui rimandi ai film precedenti e alle serie da cui provengono le tre protagoniste, costringendo il pubblico a dover recuperare le serie per approfondire personaggi che nel film appaiono monocordi.
La legge dell’algoritmo
La visione di The Marvels riporta alla mente lo sciopero indetto dagli sceneggiatori nell’estate del 2023: uno dei motivi principali era l’uso da parte delle major degli algoritmi per la scrittura di film e serie. La trama di questo film sembra generata proprio da un’intelligenza artificiale a cui è stato chiesto un film per un target femminile di preadolescenti. Il risultato al botteghino (200 milioni in tutto il mondo a fronte di 220 milioni di budget di produzione: si calcola che per pareggiare i costi sarebbero stati necessari circa 500 milioni di incasso) fa pensare che la strada tracciata dalla Marvel deve tornare a essere più autoriale, con un occhio in meno al mercato e alle sue generalizzazioni.
Claudio F. Benedetti
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