The Greatest Showman

P.T. Barnum non ha avuto un’infanzia facile: di umili origini, rimane solo quand’è ancora un bambino e si scontra fin da subito con i pregiudizi di una società fortemente classista come quella americana di inizio Ottocento. Col passare degli anni, a tenere vive le sue speranze sono la sua grande capacità di immaginazione e l’amore per Charity, una rampolla di ottima famiglia conosciuta da ragazzo, che ricambia i suoi sentimenti e lo sposa nonostante l’opposizione del padre. Senza grandi risorse, ma con l’affetto della moglie e delle sue due figlie piccole, la vita di P.T. Barnum sembra procedere senza grossi scossoni. Ma quando l’azienda dove lavora lo licenzia, Barnum decide di investire quel poco che ha nella riapertura di un vecchio museo delle cere per rimetterlo a nuovo e dare ai cittadini di New York il più grande show che abbiano mai visto …

Un musical classico di squisito intrattenimento

Hugh Jackman torna nuovamente al musical dopo l’acclamato Les Misérables (2012) per interpretare l’inventore del circo moderno. Affiancato da un cast d’eccezione e coadiuvato da una regia interamente al servizio dell’atmosfera “da favola” che si respira per tutto il film, l’attore esprime al meglio il suo poliedrico talento in un’ora e mezza (circa) di intrattenimento puro.
The Greatest Showman è un musical classico, di quelli che si producevano una volta. Ha una storia semplice e lineare, ma ben costruita, dove il focus è centrato sui sentimenti dei protagonisti. A veicolare questi stessi sentimenti ci pensano le canzoni, uno degli elementi di maggior fascinazione del film. Non solo le musiche risultano estremamente orecchiabili ed emozionanti, ma anche i testi sono efficaci e raccontano alla perfezione gli stati d’animo dei personaggi.

Un “diverso” che sconvolge e genera meraviglia

A questo proposito, è interessante vedere come, nonostante P.T. Barnum sia il principale protagonista della storia, il film offra in realtà una performance corale dove anche i personaggi secondari hanno ciascuno un proprio (anche se piccolo) arco. Tutti i personaggi che costruiscono la storia sullo schermo, a fine film, appaiono cresciuti o hanno imparato qualcosa. È così per la donna barbuta, è così per la trapezista interpretata dall’ex stellina di Disney Channel, Zendaya, ed è così ovviamente per P.T. Barnum. Un uomo che costringe i suoi contemporanei a confrontarsi col “diverso”; un “diverso” che può sconvolgere, scandalizzare e fare paura … ma che può anche generare meraviglia.
Nonostante si perda un po’ l’occasione di andarci in profondità, di P.T. Barnum si possono vedere i sogni più puri di bambino, così come le ambizioni che rischiano di fargli perdere quanto ha di più caro. Il film sembra voler ricordare che chiunque ha il desiderio di sentirsi amato e apprezzato, ma se mal indirizzato questo bisogno intrinseco d’accettazione da parte degli altri può rivelarsi fatale.
Insomma, The Greatest Showman ha tutto quello che serve per incantare gli spettatori di tutte le età e ai suoi autori va il grande merito di aver creato un musical che non si vergogna di essere un musical.

Rachele Mocchetti