Billy Batson, un quattordicenne abbandonato dalla madre e continuamente in fuga dalle famiglie a cui viene affidato, viene inaspettatamente scelto come campione dal mago Shazam, che gli trasmette tutti i suoi poteri. Billy trova estremamente divertente i doni ricevuti, fino a quando non scopre che un supercattivo gli sta già dando la caccia.uperpoteri e fare l’eroe è un lavoro da adulto… o quasi
Nella semplicità di una storia classica e lineare, Shazam! riesce ad amalgamare in maniera estremamente efficace toni differenti, dal romanzo di formazione all’horror (genere da cui proviene il regista David Sandberg). Ma il registro prevalente, dall’inizio alla fine, è la commedia: si tratta infatti di un film in cui si ride molto e che conferma la recente tendenza dell’universo DC Comics a caratterizzarsi come più leggero e autoironico rispetto a quello Marvel.
Proprio per questo uno spazio insolitamente ampio è lasciato alla parte più ludica di qualsiasi storia di supereroi: la scoperta dei propri poteri. Se da una parte si tratta della fase che rispecchia meglio la presa di consapevolezza, tipica dell’adolescenza, dei propri doni e della maniera in cui possono essere impiegati, dall’altra non manca una vena parodistica. L’adolescente Billy, infatti, nella sua versione supereroica, veste i panni del trentenne Zachary Levi, che si trova quindi a interpretare, con meravigliosa convinzione, la goffaggine del bambino nel corpo di un adulto (un po’ sulla scia di Tom Hanks in Big). Non da meno sono i giovani attori esordienti: molto azzeccato è Asher Angel, che interpreta il giovane Billy, ma in generale tutti gli ospiti della casa famiglia in cui il protagonista approda all’inizio del film sono ben tratteggiati e acquistano, con il procedere della storia, il peso che meritano.
Infatti, diventa man mano più chiaro che Shazam! non è tanto un film su un adolescente che acquista dei superpoteri, ma la storia di un ragazzino che cerca un luogo in cui sentirsi a casa. E se fin dalle prime scene il pubblico capisce che la variopinta famiglia Vasquez è il posto giusto per lui, prima che Billy possa arrivare alla stessa certezza dovrà fare i conti con il proprio passato e guarire molte ferite. Di questo si accorgono per primi i suoi genitori affidatari, che saggiamente dicono: «Il nostro compito è dargli un posto pieno d’amore… se poi vorrà chiamarla casa, è una sua scelta».
A dare coerenza al film anche nella seconda parte, tutta incentrata sulla scontro con il supercattivo di turno (un dottor Sivana misurato e inquietante), è la scelta di farlo ruotare sempre intorno a questo stesso tema. A unire e insieme distinguere i due, infatti, non è tanto il fatto che entrambi sono stati esaminati dal mago Shazam come possibili eredi dei suoi poteri, quanto piuttosto il rapporto tormentato con le proprie famiglie. E la vittoria e la sconfitta dipenderanno, necessariamente, dalla loro capacità di accettare o meno di farne parte.
Si tratta di una morale certo non originalissima ma sempre efficace, che lo rende un film piacevole, se quello che si cerca è intrattenimento con un messaggio positivo. I bambini, sempre affamati di supereroi, non lo disdegneranno di certo. Ma i grandi potranno farsi ugualmente una risata. Soprattutto se anche loro nascondono da qualche parte un’anima da adolescenti.
Scegliere un film 2019
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