Wendy è un’adolescente che non vuole crescere, anche se ormai per lei è giunto il tempo di andare in collegio e dovrà presto spiccare il volo nel mondo degli adulti. La sera prima della partenza, Peter Pan, il protagonista di tutte le storie avventurose che hanno accompagnato la sua infanzia, le fa visita, insieme all’inseparabile fatina Trilli. Per Wendy e i suoi due fratellini sta per cominciare un viaggio magnifico: sorvolando il cielo di Londra i tre ragazzini approderanno all’Isola che non c’è e qui saranno i protagonisti di tante rocambolesche avventure al fianco del loro amato Peter Pan.
Peter Pan & Wendy è il remake live action del classico Disney Le avventure di Peter Pan del 1953, ispirato al romanzo di James Matthew Barrie.
Il regista (e sceneggiatore) David Lowery, porta sullo schermo una storia che vuole fare dell’inclusività il suo tratto distintivo. Innanzitutto, Wendy ruba la scena a Pan: è lei la vera protagonista del film, l’eroina senza la quale lo stesso Peter non può sperare di farcela. Spada alla mano, Wendy combatte in prima persona contro capitan Uncino e tutta la sua ciurma, forte anche dell’aiuto di Giglio Tigrato e Trilli, che non è più la fatina gelosa e dispettosa che conoscevamo. Nemmeno i bambini sperduti sono gli stessi del classico Disney: tra loro, infatti, ci sono anche delle bambine e un ragazzino affetto dalla sindrome di Down.
La pellicola di Lowery, inoltre, elimina tutta la parte dei pellerossa e non c’è traccia di quella rappresentazione di usi e costumi indigeni che poteva apparire pregiudizievole. Rimane solo Giglio Tigrato, che non solo parla la sua lingua autoctona, ma riesce a salvare Peter Pan curandogli le ferite proprio con i rimedi della sua cultura.
Anche la scena delle sirene, creature vanitose che cascano ai piedi di Pan, non fa più parte della narrazione, perché quel personaggio narciso e maschilista, come è stato spesso giudicato Peter Pan, oggi è solo un vecchio stereotipo.
Un’altra grande novità riguarda la figura di capitan Uncino (interpretato da Jude Law): è il cattivo di sempre, ma con un passato importante, che finalmente viene svelato, aggiungendo un tassello interessante alla sua storica rivalità con Peter.
In generale, Peter Pan & Wendy è un film che parla tanto di amicizia, dell’importanza di essere alleati, perché nessuno può farcela da solo e, soprattutto, della bellezza di crescere: è davvero questa la più grande delle avventure, come ripete Wendy a Peter, ponendo l’accento sul valore della differenza che ciascuno di noi può fare per gli altri.
Tutto bello, tutto positivo. Peccato che i singoli personaggi abbiano perso qualcosa in termini di simpatia e di empatia. La sensazione è che in questo remake politicamente corretto della favola sia rimasto poco o niente perché non c’è magia e tutto risulta un po’ appesantito. Anche l’isola che non c’è è un luogo che non desta alcuna meraviglia e, in generale, predominano i colori cupi. Nel complesso, Peter Pan & Wendy non è un brutto film, ma si fa fatica a entrare nel mondo straordinario dei protagonisti e a volare come loro, con leggerezza, sulle ali della fantasia.
Francesca Di Maio
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