L’ultra settantenne Forrest Tucker colleziona una rapina in banca dopo l’altra, conquistando le sue vittime con un sorriso indimenticabile.
Quello che si racconta in questo film «è quasi del tutto vero», come dice ironicamente la frase iniziale. Forrest, interpretato da un sorprendente Robert Redford al suo addio al cinema, è un rapinatore di banche degli anni ’80 che ha cominciato la sua attività a soli 13 anni, collezionando centinaia di rapine e un’evasione dopo l’altra: l’ultima a oltre 70 anni dal carcere di San Quentin, fuggendo su una barchetta di fortuna.
Il leader della «banda dei vecchietti d’assalto», come vengono simpaticamente soprannominati dai media Forrest e i suoi complici, ha una caratteristica che stupisce, quasi seduce, le sue vittime: un immancabile sorriso. La sua serenità e il suo buonumore sono contagiosi, tanto che chi viene rapinato non finisce di tesserne le lodi.
Ed è proprio questa incredibile voglia di vivere che contraddistingue il protagonista del film: ha una pistola sempre con sé, ma non ha mai sparato, non gli interessa la violenza. Certo è vero che nell’essere un criminale seriale c’è come una dipendenza dall’adrenalina prodotta con il solo fatto di aver conseguito un colpo di successo, ed è anche per questa sua passione che Forrest non riesce a fermarsi. Ma la mania della rapina si impasta con una riflessione ben più profonda sul desiderio di non perdere la vita, di non arrendersi al tem- po che passa, che lo vorrebbe costringere prima o poi ad appendere la pistola al chiodo. Il problema di Forrest non è “guadagnarsi da vivere” ma “vivere”, e gli anni che trascorrono veloci sono un’occasione per provare nuove esperienze, e per gustarsi a pieno quello che c’è intorno. Così l’incontro fortuito con Jewel, una donna profonda e affascinante, è l’occasione per riflettere una volta per tutte sul senso del tempo e su ciò che si è realmente conquistato nell’esistenza. Un’occasione per fermarsi, almeno un’istante, ad assaporare il piacere della stabilità. «Sono esattamente dove dovrei essere» afferma il protagonista, perché il suo bambino interiore è fiero di ciò che è diventato. Ma la storia sottolinea come, all’interno di un’esistenza rocambolesca e invidiabile, ci siano evidentemente dei punti di ombra. Il sorriso di Forrest è segnato anche dal dramma del passato che forse non ha mai voluto guardare in faccia, così preso dalla sua febbre di vita che rischia anche sulla soglia della vecchiaia di portarlo lontano da ogni affetto.
A fare da contraltare a questo maestro della rapina, un poliziotto ben più giovane che cerca di fare il salto di carriera e con cui Forrest continua a giocare a guardia e ladri. Tra loro si crea progressivamente un rapporto molto profondo, di stima e quasi affetto.
I due vivono situazioni molto diverse, ma condividono la passione per il proprio mestiere e il desiderio di non sprecare la vita.
Forrest è un vero eroe, fatto di luce e oscurità, come in fondo è ogni essere umano nel corso della propria esistenza. Robert Redford è perfetto per questa pellicola profonda, a tratti forse un po’ lenta ma con momenti di pura ironia, che lancia numerosi spunti di riflessione e, soprattutto, consacra con una serie di citazioni, l’intramontabile figura di questo attore in una grande e indimenticabile interpretazione.
Scegliere un film 2019
Tag: 4 stelle, Biografico, Drammatico, Poliziesco