Lo scoiattolo Spocchia e i suoi amici di Liberty Park passano tutto il giorno a sgranocchiare noccioline, in un negozio in disuso. Non devono preoccuparsi del cibo, è tutto a portata di mano. Ma la scoiattolina Andie li ammonisce: se andranno avanti così perderanno l’istinto naturale. E se improvvisamente il negozio non ci fosse più? E infatti accade proprio questo, gli animali perdono la loro scorta di noccioline e si ritrovano nel parco, a faticare per trovare il cibo. Come se non bastasse, una minaccia incombe su Liberty Park: il sindaco vorrebbe farne un parco divertimenti. Gli animali iniziano dunque una lotta per salvare il parco dall’aggressione degli umani.
Nut Job – Tutto molto divertente è il secondo capitolo di un film d’animazione del 2014 (Nut Job – Operazione noccioline).
In questa seconda avventura lo scoiattolo Spocchia ha ormai conquistato la fiducia dei suoi amici. Ha dato loro un inesauribile deposito di noccioline, nel negozio rimasto abbandonato dopo le vicissitudini del primo film. Andie però non approva la generale pigrizia degli animali e più volte ammonisce Spocchia. Quando poi un incidente causa la perdita del negozio, gli animali sono costretti a tornare nel parco per cercarsi da mangiare, ma i risultati non sono così “appetitosi” come lo erano le noccioline del negozio.
Inoltre Liberty Park rischia di sparire per sempre, distrutta dall’ambizione del sindaco, che avvia la costruzione di un parco divertimenti. I tentativi degli animali di sabotare i lavori sono fallimentari e l’unica possibilità di successo è data dall’alleanza con un branco di topini di città, all’apparenza molto carini, ma addestrati nelle arti marziali e guidati dal temibile Feng.
Il racconto appare purtroppo parecchio confuso. Nei primi minuti c’è una forte insistenza sul problema presentato da Andie: il rischio di perdere l’istinto e la necessità di conservare la natura “animalesca”. Per la quantità di discorsi che si scambiano i due scoiattoli a riguardo (forse troppi), viene da pensare che questo sarà il cuore del film, invece ben presto viene messo da parte per concentrare il racconto sull’assedio del parco per mano degli umani. Abbiamo così una serie di situazioni di attacco e contrattacco tra animali e uomini, ripetitivo, ridondante e che si rifà inevitabilmente ad una quantità di storie già viste: animali che si trovano a dover difendere il loro habitat dagli umani crudeli che vogliono distruggere la natura.
In tutto questo, si cerca di far emergere un inno all’amicizia senza vederlo davvero incarnato. Quando Spocchia rischia di perdere i suoi amici, tra cui Amico, l’inseparabile topo compagno d’avventure, non riusciamo davvero a commuoverci perché la natura dei rapporti d’amicizia è spesso esplicitata a parole e poco vissuta. Poco sviluppata è inoltre l’alleanza con i topini guidati da Feng. Il rapporto tra questi e Spocchia è inizialmente molto conflittuale. Quando poi il nostro protagonista ha bisogno d’aiuto, si rivolge proprio a loro, anche se per tutto il corso del film non sono stati considerati, e il conflitto viene risolto troppo agilmente: si scopre che gli stessi topini in passato sono stati sfrattati dal loro habitat naturale.
L’impressione è che ci si appoggi sostanzialmente a una successione di avvenimenti, senza che ci sia un reale percorso per il personaggio di Spocchia. Non capiamo realmente cosa vuole e cosa impara e quindi non riusciamo ad affezionarci alle sue vicende né a gioire per gli ostacoli che supera.
A poco serve cercare di rendere tutti “simpatici” attraverso la comicità, che di fatto è molto elementare, e che affiancata a una storia debole, non riesce purtroppo a salvare il film, che risulta non troppo accattivante e non troppo divertente.
Jessica Quacquarelli
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