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Mufasa


TITOLO ORIGINALE: Mufasa: The Lion King
REGISTA: Barry Jenkins
SCENEGGIATORE: Jeff Nathanson
PAESE: USA
ANNO: 2024
DURATA: 120'
ATTORI: con le voci italiane di Luca Marinelli, Edoardo Leo, Marco Mengoni, voci originali di Aaron Pierre, Kelvin Harrison Jr., Beyoncé
SCENE SENSIBILI: nessuna
1 vote, average: 3,00 out of 51 vote, average: 3,00 out of 51 vote, average: 3,00 out of 51 vote, average: 3,00 out of 51 vote, average: 3,00 out of 5

Mentre aspetta che suo padre Simba torni con il suo nuovo fratellino, la piccola Kiara passa il tempo con il saggio Rafiki, che le racconta la storia del nonno Mufasa. Ma chi era Mufasa prima di diventare il re maestoso che tutti conosciamo? Inaspettatamente, Kiara scopre che un tempo era un randagio! Accolto dalla famiglia reale di Scar (allora chiamato Taka), diventa il fratello adottivo del futuro cattivo. Ma la loro vita serena non dura a lungo: l’invasione di un branco di leoni esiliati costringe Mufasa e Scar a scappare insieme, dando inizio a un viaggio alla ricerca di una nuova casa.

Effetti speciali da togliere il fiato

Dopo il successo del finto live-action del Re Leone (in realtà realizzato in CGI fotorealistico), la Disney non ha perso tempo a rimettere le zampe sul suo universo narrativo, regalandoci un prequel sulle origini di Mufasa, realizzato con la stessa tecnica. Con un budget di ben 200 milioni di dollari, il risultato è un film che punta tutto sulla spettacolarità visiva. Gli effetti speciali fanno davvero il loro lavoro: le espressioni facciali dei personaggi (finalmente!) convincono, e le movenze dei leoni sono così realistiche da sembrare prese da un documentario della National Geographic.

Una storia che zoppica

Purtroppo, sotto tutto questo splendore tecnico si nasconde una trama che lascia parecchio a desiderare. Sembra quasi che gli sceneggiatori abbiano pensato che bastasse infilare qualche battuta iconica del Re Leone qua e là per replicare la magia. Il risultato? Una narrazione frenetica che non lascia spazio per respirare né per creare un vero legame emotivo con i protagonisti.
E non è tutto: il film è pieno di spunti ideologici che, sebbene importanti, finiscono per sembrare messi lì a forza. Dal re patriarcale poco competente, al “girl power” delle leonesse, fino al messaggio sulla cooperazione tra popoli: sono idee valide, ma trattate in modo un po’ troppo didascalico e frettoloso.
Come se non bastasse, anche il comparto musicale non aiuta. Il doppiaggio non brilla, e le canzoni, purtroppo, non reggono il confronto con quelle indimenticabili del Re Leone. Questo, più di ogni altra cosa, fa percepire il prequel come un’operazione nata più per motivi economici che per reale ispirazione creativa.

Conclusione: il ruggito si sente appena

Insomma, Mufasa non riesce a entrare nel pantheon dei capolavori Disney. Certo, è un film visivamente impressionante e può tranquillamente intrattenere i più piccoli, soprattutto i fan del Re Leone. Ma per chi ha già un po’ di spirito critico, le sue debolezze narrative e musicali rendono difficile affezionarsi davvero.
Un film che si lascia guardare, sì, ma che non lascia il segno.

Mariapaola Della Chiara

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