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Linee parallele


TITOLO ORIGINALE: Look Both Ways
REGISTA: Wanuri Kahiu
SCENEGGIATORE: April Prosser
PAESE: USA
ANNO: 2022
DURATA: 110'
ATTORI: Lili Reinhart, Luke Wilson, David Corenswet, Andrea Savage, Nia Long e Danny Ramirez
SCENE SENSIBILI: una scena di sesso appena accennata
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Alla vigilia della sua laurea, Natalie scopre di essere incinta, la notizia è inaspettata e le sconvolge i piani, anzi, il suo preciso “piano quinquennale” che prevede un eccitante trasferimento a Los Angeles per sfondare nel campo dell’animazione audiovisiva. Nonostante tutto, Natalie decide di portare avanti la gravidanza, insieme a Gabe, l’amico con cui ha ceduto d’impulso a una notte di passione (e con la precisazione di non volersene mai innamorare: “Non finiremo per rovinare tutto, vero?”). Dopo avere messo da parte le sue ambizioni professionali, Natalie riuscirà a tornare in pista e ottenere i successi lavorativi da sempre sperati.
In una vita parallela, invece, accade che Natalie alla vigilia della sua laurea fa un test di gravidanza che risulta negativo e allora tutto prende un corso diverso, in direzione della carriera tanto agognata.

Cosa sarebbe successo se…

È un tema questo non nuovo per il cinema (impossibile non pensare a Sliding doors o al più recente film italiano 4 Metà). La cosa interessante qui è che si racconta di un dilemma molto attuale, cioè del grande bivio che, prima o poi, interessa (quasi) tutte le donne: da una parte il lavoro, dall’altra la famiglia. In mezzo, la paura di non potere avere tutto e di dovere rinunciare definitivamente all’uno o all’altra. Se poi, come Natalie, sei una giovane poco più che ventenne, single, ambiziosa e con un piano quinquennale che tutto prevede tranne che una gravidanza, hai la sensazione di avere perso tutto, prima ancora di cominciare.

E invece Natalie, non senza sofferenza, decide di fare spazio alla novità imprevista e la sua vita cambia drasticamente. C’è più di un messaggio positivo in questa scelta: il coraggio di accettare il cambiamento, la generosità, la determinazione che porta a perseguire comunque i propri sogni, anche se con tempi e modi diversi da quelli immaginati. È bello il personaggio di Natalie (e Lili Reinhart è molto brava a interpretarla): è determinata, ma mai cinica; è leggera, ma fedele ai suo valori, in entrambe le vite.

In una vita parallela succede invece che il piano quinquennale di Natalie non viene sconvolto e tutto fila più o meno liscio secondo le sue aspettative.

Il film sembra volerci rassicurare su un fatto: nella vita non sempre le cose sono pianificabili, ma si può affrontare tutto senza tirarsi indietro e arrivare comunque al gran finale, come le due Natalie, che, guardandosi allo specchio, affermano: “Stai andando alla grande”.

A fronte di tutto questo, però, Linee parallele è un film leggero, fin troppo. Tra l’inizio e la fine c’è una trama densa di avvenimenti importanti (la nascita di un bambino da una parte, i primi passi in una competitiva realtà professionale dall’altra…) che si dispiegano velocemente verso la conclusione. E quando si arriva ai titoli di coda, la sensazione è che quella di Natalie sia stata, in entrambi i casi, solo una bella favola hollywoodiana. E per lo spettatore, una serata senza pretese.

Francesca Di Maio

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