Newton Haven, anni Novanta. Freschi di diploma liceale, Gary, Oliver, Andrew, Steven e Peter decidono di intraprendere un’impresa “memorabile”: compiere il cosiddetto Miglio d’oro – bere una pinta di birra in ogni pub del paese fino all’ultimo locale chiamato La fine del mondo. L’impresa fallisce miseramente e rischia anzi di finire in tragedia. Anche per questo i cinque si perdono di vista. Trent’anni dopo Gary, l’unico a essere rimasto intrappolato in quel passato e a non essere maturato, decide di rimettere insieme la banda per vincere l’antica sfida. Quella che si troveranno ad affrontare i cinque protagonisti però sarà un’impresa ben più ardua di un tour alcolico. La loro città natale è infatti stata invasa da alieni pacifici che intendono salvare il mondo dall’imperfezione umana.
Terzo film della “trilogia del cornetto” dopo L’alba dei morti dementi e Hot fuzz vede dietro la macchina da presa sempre Edgar Wright e davanti Simon Pegg e Nick Frost. Se nei primi due capitoli si giocava con gli zombie e il noir, qui si prende di mira la fantascienza e più precisamente il tema dell’invasione aliena. Il punto di partenza è però ancora una volta originale e inatteso. Il film comincia infatti in modo classico e sembra apparecchiare la tavola per un interessante racconto di formazione in cui l’eterno Peter Pan Gary troverà, affrontando finalmente i fantasmi del passato, l’occasione di diventare adulto. Poi all’improvviso tutto muta e in modo sorprendente il film vira verso un altro genere introducendo il vero antagonista: gli alieni di una razza superiore che si sono infiltrati nel nostro pianeta per favorire l’evoluzione umana e permettere alla terra di entrare in una società galattica superiore. A tale scopo hanno introdotto tutte le novità tecnologiche degli ultimi lustri. Il processo, che è quasi completo, non è indolore e prevede l’eliminazione e la sostituzione con una copia robotica identica all’originale degli umani che non accettano le condizioni aliene. Quella che doveva essere una storia di maturazione diventa così un inno all’imperfezione in cui i cinque, finalmente tornati amici e sodali, lottano fianco a fianco per ribellarsi a questo processo di livellazione e normalizzazione – potente metafora della globalizzazione – e costringono gli alieni a tornarsene da dove sono venuti condannando la terra a rimanere quella che è, imperfetta, ma bella.
Un film improbabile, che mescola in modo ironico e dissacrante generi diversi. Un’opera originale e imprevedibile, un po’ disarticolata forse e in alcuni passaggi imprevedibilmente verbosa, ma nel complesso un’operazione riuscita, capace di colpire lo spettatore, intrattenerlo, divertirlo e persino farlo riflettere.
Scegliere un film 2014
Tag: 3 stelle, Commedia, Fantascienza