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Inside Out 2


TITOLO ORIGINALE: Inside Out 2
REGISTA: Kelsey Mann
SCENEGGIATORE: Meg LeFauve e Dave Holstein
PAESE: USA
ANNO: 2024
DURATA: 96'
ATTORI: con le voci italiane di Stella Musy, Melina Martello e Pilar Fogliati; in originale di Amy Poehler, Phyllis Smith, Maya Hawke
SCENE SENSIBILI: Nessuna
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Riley sta diventando grande. Ormai tredicenne, deve affrontare nuove sfide e grandi cambiamenti: il passaggio dalle scuole medie al liceo, la separazione dalle amiche storiche, gli effetti destabilizzanti della pubertà. Tutto questo finisce per deflagrare in occasione di un campus estivo di hockey, dove Riley non vede l’ora di mettersi in luce agli occhi della coach, nella speranza di essere ammessa nella squadra delle Firehawks una volta iniziato il liceo. Ecco allora che, in un momento così delicato, fanno la loro comparsa nel suo cervello quattro nuove emozioni: Ansia, Invidia, Ennui (una sorta di Noia mista a Disprezzo) e Imbarazzo. Dopo aver cercato una difficile coesistenza con Gioia, Tristezza, Disgusto, Rabbia e Paura, Ansia prende il controllo, imprigionando le vecchie emozioni e facendo di tutto per trasformare Riley in una nuova versione di sé, apparentemente più forte ma anche molto lontana da quello che la ragazzina è davvero…

Viaggio all’interno della psiche di una teenager

A quasi dieci anni dall’uscita del primo film, Inside Out 2 ne recupera quelli che erano gli elementi distintivi e che avevano contribuito a decretarne il successo: un look colorato e accattivante, una storia che mescola sapientemente risate e momenti estremamente toccanti e soprattutto quello che, a tutti gli effetti, è un viaggio dell’eroe all’interno del cervello e del mondo emozionale di una ragazzina. Anche in questo caso, scene estremamente divertenti (come, ad esempio, la demolizione catastrofica della vecchia sala di controllo nel momento in cui Riley entra nella pubertà) si mescolano a intuizioni geniali, che riescono nel difficile compito di rendere visivi e adatti a un pubblico trasversale concetti molto complessi (qualche esempio tra tutti, i baratri creati dal sarcasmo adolescenziale, o le tempeste di idee, oppure ancora il caveau in cui sono nascoste le cose di cui Riley si vergogna). Anche in questo caso, il livello di complessità narrativa si mantiene piuttosto elevato, cosa che rende il film forse non adatto agli spettatori sotto gli 8-10 anni, ma sicuramente godibilissimo per i più grandi e i loro genitori.

La ricerca del vero Sé

In Inside Out 2, vecchie e nuove emozioni si scontrano. A giocare un ruolo fondamentale è sicuramente il personaggio di Ansia, che incarna la sensazione, così tipica dell’adolescenza, di non sentirsi mai abbastanza, di non riuscire a trovare un equilibrio tra vecchie e nuove versioni di sé. L’emozione, insomma, di chi si trova al confine tra l’infanzia e l’età adulta. Ansia incarna l’aspetto più fragile di Riley, ma anche la sua parte più complessa, tanto da arrivare a mettere in discussione l’utilità delle vecchie emozioni (non a caso, in un momento di sconforto, Gioia si ritrova a chiedersi se, crescendo, i momenti di felicità siano inesorabilmente destinati a diminuire). Quello che Riley dovrà imparare è che l’ansia – i cui effetti possono essere al contempo salvifici e disastrosi – non va annullata, ma deve imparare a coesistere con tutto il resto, in una versione più matura della personalità, fatta di ricordi positivi e negativi, di successi e di sconfitte. Una personalità, insomma, meno lineare e comprensibile di quella dell’infanzia, ma senza dubbio più ricca e profonda.

Cassandra Albani

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