Maisie Brumble è una piccola orfanella con la passione per i romanzi d’avventura. I suoi beniamini sono gli impavidi cacciatori di mostri marini e il suo sogno è unirsi all’equipaggio della “Inevitabile”, la leggendaria imbarcazione del capitano Crow. Questi, insieme a Jacob Holland, suo fedele braccio destro, sono considerati dei veri e propri eroi del loro tempo. L’ultima impresa che devono affrontare è la caccia a Furia Rossa, la bestia che ancora agita le acque dell’oceano e verso la quale il capitano Crow nutre un forte desiderio di vendetta. Ma quando Maisie riuscirà a imbarcarsi sulla Inevitabile, la battaglia contro i mostri marini non sarà più la stessa…
Il mostro dei mari, diretto da Chris Williams (già premio Oscar nel 2015 per Big Hero 6 e regista di Bolt: un eroe a quattro zampe e Oceania) ha una trama molto semplice, che attinge ai classici della letteratura d’avventura: il capitano Crow è evidentemente come Achab di Moby Dick, ossessionato da quel mostro che lo ha ferito trent’anni prima e che ora vuole a tutti i costi abbattere; d’altra parte, le tematiche affrontate – il rispetto per l’ambiente e per il diverso che spaventa – sono estremamente contemporanee. Quando Maisie si intrufola sulla Inevitabile, infatti, lo fa perché è animata dal medesimo desiderio di caccia di tutti gli altri; poi, guardando il mostro negli occhi, si accorge che così mostruoso non è e che forse c’è un’altra via di uscita, quella dell’amicizia. Rispetto al più conservatore capitano Crow, dunque, la piccola avventuriera rappresenta lo spirito aperto e progressista della nuova generazione. Tra i due c’è Jacob Holland, il futuro successore di Crow, dapprima restio al cambiamento, infine alleato della giovane Maisie.
Altra curiosa novità rispetto ai racconti di mare del genere, è la presenza nell’equipaggio di due bei personaggi femminili: la vedetta e il primo ufficiale.
Il film di Williams, comunque, racconta anche una bella storia di amicizia tra Maisie e Holland, accomunati dall’essere entrambi cresciuti orfani e con lo stesso carattere, avventuriero e curioso. E si parla anche di famiglia: Holland è stato tirato su dal capitano Crow e dal suo equipaggio, allo stesso modo, Maisie ha il desiderio e il bisogno di farne parte…
Ambientato in un immaginario regno di molti anni fa, il vero punto forte di questa pellicola è il sorprendente realismo grafico con cui è realizzata. Lo spettatore è trasportato in avventurosi scenari pirateschi, bellissimi, che sembrano veri, in ogni dettaglio.
Il mostro dei mari, insomma, racconta bene una storia semplice, abbastanza avvincente, ma senza grandi colpi di scena. Rimane comunque un bel film, adatto a grandi e piccoli, i primi ne apprezzeranno senz’altro l’estetica, i secondi anche qualcosa in più.
Francesca Di Maio
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