Il bonario “Razor” (Stallone) e il libertino “Kid” (De Niro), due ex campioni ormai in là con gli anni, sono convinti da uno spregiudicato manager a tornare sul ring per affrontarsi, in barba all’età. L’improbabile iniziativa è l’occasione per risolvere una volta per tutte le questioni da decenni aperte tra i due: Kid aveva messo incinta la donna di Razor, il ritiro di Razor aveva precluso a Kid la possibilità di una rivincita e ne aveva rovinato la carriera.
L’importante è stare al gioco, anche quando questo è trash e prende di mira due icone del cinema: Rocky e Toro Scatenato. E’ il messaggio che vien fuori da una commedia demenziale, nello stile lanciato dal regista David Zucker con L’aereo più pazzo del mondo e Una pallottola spuntata. La storia e i personaggi sono originali, ma, ovviamente, fanno da base a un profluvio di gag che prendono in giro le celebri pellicole pugilistiche interpretate da Stallone e De Niro.
Citazioni a parte, nel film ci sono tre tipi di umorismo. Le freddure. Tipo, l’allenatore al pugile che cincischia nello spogliatoio: “Andiamo, che stai invecchiando!”.
Le battute infantili non troppo sporche. Tipo, l’allenatore al pugile fuori forma che saltella con la corda sobbalzando: “Mi fai ridere: le tue tette… sembrano una brutta copia di Baywatch”. Le battute sporche. Tipo, l’allenatore propone un ingegnoso metodo di allenamento con lanci sul campo da football (“Io ti sorprendo con le palle”) e il pugile risponde salace (“Mi ricorda un trans che ho conosciuto a Bangkok”).
L’umorismo sporco del terzo tipo è abbondante. Chi non ne è turbato, ha qualche possibilità di divertirsi. Potrà apprezzare come le riprese iperrealistiche del match, quasi si trattasse di un film serio, enfatizzino per contrasto il senso demenziale della comicità. Oppure come Kim Basinger reciti compenetrata nella parte, anche in questo caso come si trattasse di un film serio. Ancora, potrà apprezzare la provocazione di De Niro e Stallone che non hanno pudori a mostrare i cascami dei loro corpi invecchiati, solleticando il confronto puerile con le prestazioni atletiche dei tempi che furono.
La critica ha stroncato. Gli incassi non sono stati un gran che. Però… Nel finale… Due o tre sorprese… Il ricomparire spiazzante di qualche elemento seminato in precedenza… L’iniezione di buoni sentimenti, sia pure di maniera… E ti dici: è demenziale, è sporco, ma c’è professionalità, c’è scuola.
Il regista è lo stesso del divertente Agente Smart – Casino totale. Qui la pennellata è più pesante. E la prima parte del film non ha lo stesso brio.
Scegliere un film 2014
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