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I peggiori giorni


TITOLO ORIGINALE: I peggiori giorni
REGISTA: Massimiliano Bruno e Edoardo Leo
SCENEGGIATORE: Massimiliano Bruno, Edoardo Leo, Marco Bonini, Beatrice Campagna, Andrea Bassi, Gianni Corsi, Salvatore Fazio e Herbert Simone Paragnani
PAESE: Italia
ANNO: 2023
DURATA: 117'
ATTORI: Edoardo Leo, Alessandro Felici, Massimiliano Bruno, Anna Foglietta, Renato Carpentieri, Fabrizio Bentivoglio, Giuseppe Battiston, Claudia Pandolfi, Anna Ferzetti, Neri Marcorè, Ricky Memphis, Rocco Papaleo e Giovanni Storti
SCENE SENSIBILI: linguaggio scurrile, scene con contenuto sessuale, violenza, tentativi di suicidio
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Natale, Primo Maggio, Ferragosto, Halloween sono questi i quattro peggiori giorni evocati dal titolo di questo film a episodi.
Natale: tre figli si ritrovano a casa del padre che chiede loro in dono un rene. I tre tirano fuori il peggio di loro stessi per evitare di essere il donatore.
Primo Maggio: un imprenditore in bancarotta si reca nella propria azienda con l’intento di suicidarsi, quando un suo ex dipendente lo sequestra chiedendo come riscatto la liquidazione che non ha mai ricevuto.
Ferragosto: due genitori accusano i figli di una loro coppia di amici di aver molestato la figlia e di aver pubblicato le foto online.
Halloween: un uomo ha perso la moglie ed è caduto in un profondo stato di depressione che perdura da anni; la figlia insiste perché faccia il mago a una festa che si tiene nella villa di un ricco compagno di scuola del padre, tra i due genitori non scorre buon sangue.

Cinema a episodi

I peggiori giorni è il sequel de I giorni migliori uscito nelle sale il primo gennaio 2023. Solo otto mesi di distanza per questi due film a episodi. Quattro capitoli con registi, sceneggiatori e interpreti differenti accomunati solo da un tema: la bassezza umana.
Questo film, come il precedente, vuole riportare sullo schermo una tipologia di storytelling di grande successo nella storia del cinema italiano: il film a episodi, ovvero un lungometraggio articolato in più parti, l’una narrativamente indipendente dall’altra, ma con un elemento capace di conferire coesione e unità (Vittorio De Sica vinse l’Oscar per il miglior film straniero nel 1963 grazie a Ieri oggi domani). Sono racconti di circa mezz’ora quelli che si susseguono nei Peggiori giorni, tutti con finale aperto, capaci, grazie alla loro brevità, di comunicare al pubblico un ritratto incisivo della società di oggi, privo di commedia ma colmo di amara denuncia. È proprio la brevitas delle quattro storie il punto di forza di questo lungo racconto. In un’epoca in cui video di pochissimi minuti soddisfano il bisogno immediato del pubblico e la soglia d’attenzione è sempre più bassa, mentre i film sono sempre più lunghi, I peggiori giorni ha dalla sua l’incisività del racconto breve che comunica l’essenziale e rimane impresso, senza fronzoli.
Un linguaggio narrativo da riscoprire, adatto al pubblico di oggi, soprattutto se l’intento è quello di denuncia e riflessione.

Denuncia sociale molto amara

Si esce dal cinema con parecchia amarezza, ogni racconto è uno specchio delle degenerazioni della nostra società che pensava di uscire migliore dagli anni di reclusione indotti dal Covid e invece i risultati sono forse ancora peggiori, almeno secondo gli sceneggiatori di questo film. L’egoismo impera nella famiglia che si ritrova a festeggiare controvoglia il Natale. La situazione miserabile dei lavoratori, siano essi dirigenti o operai, esplode nella giornata del primo maggio. Ferragosto è il giorno dedicato al rapporto genitori-figli adolescenti che parlano linguaggi talmente differenti che sfociano nell’incomunicabilità, la stessa che emerge nelle diverse classi sociali anche quando guardano a un problema universalmente riconosciuto come le molestie e la loro diffusione sui social. Il buio profondo in cui l’umano, ricco o povero che sia, può cadere per amore è il tema principe della giornata di Halloween.
I racconti riescono tutti nell’intento di smuovere l’animo del pubblico, gli sceneggiatori non danno una risposta alle questioni che mettono alla berlina, lasciando agli spettatori il compito di riflettere e chiudere la narrazione. Gli interpreti convincono nelle loro performance attoriali.
Un film adatto se si ha voglia di discutere e riflettere sulla società di oggi, che lascia tanto amaro in bocca e un senso di fastidiosa inadeguatezza.

Chiara Comotti

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