La caotica e turbolenta famiglia di cavernicoli Croods, dopo aver accolto il giovane Guy nel branco, affronta i pericoli del mondo preistorico, alla ricerca di un posto da chiamare “casa” e, inaspettatamente, lo trova: un’oasi lussureggiante priva di pericoli… Peccato che sia già abitata da ominidi più evoluti, i Superior, che l’hanno resa un luogo civilizzato fatto di terreni coltivati e ingegnose invenzioni. Ben presto le due famiglie, così diverse nel concepire la vita, entrano in conflitto, finché una minaccia più grande li costringe a unire le forze, abbracciare le loro differenze, in un’avventura nella quale dovranno contare gli uni sugli altri per sopravvivere.
I Croods 2: una nuova era è lo scoppiettante seguito de I Croods, film uscito nelle sale nel lontano 2013: otto anni di travagliata gestazione da parte di casa Dreamworks che, tra rimandi e sospensioni, è riuscita a concretizzarne la produzione solo grazie all’acquisizione da parte di Universal.
Per coloro che non se lo ricordassero avevamo lasciato i Croods su una spiaggia, “felici e contenti”, dopo aver abbandonato la loro buia caverna, aver affrontato terremoti e eruzioni vulcaniche e aver seguito il giovane sapiens Guy verso la salvezza del “domani”.
I Croods 2 riparte proprio da qui, da questo nuovo membro del branco, che, con il suo passato da orfano nomade e le sue mille idee, ha portato un radicale cambiamento nella quotidianità della famiglia: lui e Hip, figlia del capobranco Grug, sono un mondo a parte, innamorati, progettano di trovare una casa, dove incominciare da zero il loro clan. Grug non lo può accettare e così, disposto a tutto pur di tenere unito il branco, trova un’oasi mozzafiato in cui vivere insieme, ma non è tutto oro quel che luccica…
È proprio in quest’oasi dai colori luccicanti che si entra nel vivo di tematiche calde per il mondo di oggi. Ci sono muri che gli adulti hanno costruito per proteggere i figli, ma che in realtà altro non sono che la proiezione delle loro stesse paure. Tocca alle figlie abbatterli: Hip e Aurora si vedono uguali, oltre le differenze dei loro clan, e aiuteranno le altre donne a fare lo stesso, ad accettarsi e a valorizzare le peculiarità di ciascuna per affrontare un branco di scimmie esagitate, soggiogate da un gigantesco babbuino-istrice, avido di banane. Ancora una volta è un inno al girl power: sono le donne a prendere in mano la situazione e a salvare i capibranco come amazzoni primitive.
Non solo, Guy è alla ricerca di riservatezza, una riservatezza che i Superior sperimentano ogni giorno: nella loro oasi, non si dorme più in formazione, come facevano i Croods, ognuno ha la sua stanza e vige la regola dello stare separati. Questo isolamento forzato tocca particolarmente il pubblico di oggi perché quella lontananza che Grug sente dormendo lontano dalla sua famiglia, anche noi l’abbiamo sperimentata. E così anche Guy, alla fine, comprende che “casa” e “domani” sono ovunque ci sia la sua Hip.
Nell’accarezzare questi temi, I Croods 2 usa un ingrediente fondamentale: la leggerezza. Con la comicità che caratterizza i prodotti Dreamworks, un umorismo che piace anche ai grandi, un ritmo incalzante, un cast di voci d’eccellenza e la vivacità dei colori dell’animazione, Crawford imbastisce un prodotto che piace ai più piccoli e che gli adulti possono gustarsi senza annoiarsi, con la certezza che gli verrà strappata qualche risata.
Chiara Comotti
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