La famiglia Spengler si trasferisce nella caserma dei pompieri di New York, storica sede degli Acchiappafantasmi, per scacciare le forze soprannaturali. Mentre le vecchie glorie dell’originale Ghostbusters aprono un laboratorio segreto per debellare definitivamente i fantasmi, un potentissimo spirito malvagio viene liberato da un antico artefatto. Ghostbusters e fantasmi vecchi e nuovi dovranno unire le forze per salvare il mondo da questa minaccia glaciale.
Dopo tre anni dalle vicende di Ghostbusters – Legacy (2021) ritroviamo la famiglia Spengler a New York, nella caserma dei pompieri ben nota al pubblico del franchise con tutti i suoi fantasmagorici allegati: la Ecto-1, storica automobile degli acchiappafantasmi, gli zaini protonici, le tute e stravaganti inquilini soprannaturali.
Ghostbusters è un franchise che, come tanti oggi, sta tentando la strada del reboot, un rilancio per avvicinare le nuove generazioni e risvegliare la fiducia dei fan dell’originale. Un’operazione riuscita con il film del 2021 che comunicava principalmente con i ragazzi di oggi, strizzando affettuosamente l’occhio agli storici appassionati di acchiappafantasmi.
Non si può dire lo stesso per questo nuovo capitolo che fa sorgere una grande domanda: chi è il pubblico principale di Ghostbusters – Minaccia Glaciale? La nuova generazione o i vecchi fan? Sceneggiatori e regista tentano di accontentarli entrambi buttando in un enorme calderone ingredienti della nuova Hollywood e degli anni ‘80.
Questo nuovo Ghostbusters è un’operazione nostalgia mal riuscita. Non per la presenza del vecchio cast quasi al completo, benché privo del brio originale, o di cameo di fantasmi e strumenti noti, ma per una trama totalmente al servizio della nostalgia. Di quasi due ore di film un’ora e mezza è dedicata a un lungo preambolo di presentazione dei tantissimi personaggi in gioco e delle loro relazioni, un numero da serie tv più che da film, tanto che alcuni volti vengono lasciati estremamente sullo sfondo per ovvie ragioni di tempo. La storia in sé e per sé viene relegata agli ultimi venti minuti di film in cui finalmente si palesa la minaccia, un nemico glacialmente spaventoso, che porta un po’ di azione e terrore a un lungometraggio fatto più per essere commentato dal fandom che goduto dal pubblico di oggi.
I ragazzi adolescenti, che dovrebbero essere i veri protagonisti del film, come lo erano stati nel suo predecessore, rimangono in superficie: Trevor rimane la macchietta di un adolescente, mentre i suoi amici scompaiono risucchiati da tutti gli ingredienti del calderone. Si salva Phoebe perché gli sceneggiatori si prendono tempo per raccontarla, così che lo spettatore riesca a capirla e a affezionarsi. Non c’è tempo per creare un legame con tutti gli altri perché viene infranta all’origine la regola del less is more.
Un franchise che regalava ironia, comicità e terrore, riuscito a suo tempo in un’impresa unica, spianando la strada per un nuovo genere di film, oggi tradisce in parte se stesso per accontentare tutti. Ghostbusters – Minaccia Glaciale rimane un godibile film per famiglie che si lascia vedere da tutte le età, un grande calderone in cui ciascuno può trovare qualcosa per sé.
Chiara Comotti
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