Enola Holmes 2

Una bambina si presenta all’agenzia investigativa di Enola Holmes per ritrovare la sorella perduta. Partendo dalla fabbrica di fiammiferi in cui le due sorelle erano state assunte, Enola dà il via a un’indagine che si intreccerà con le investigazioni di suo fratello Sherlock e la politica del fidato visconte Tewkesbury.

Tra libri e verità storica

Enola Holmes torna a comandare la classifica dei dieci film del momento di Netflix. Tratto dai libri di Nancy Springer, The Enola Holmes Mysteries, questo secondo capitolo dedicato alle indagini della sorella del più famoso Sherlock Holmes, riporta in scena, a due anni di distanza, gli ingredienti che hanno contribuito al successo del primo lungometraggio. Innanzitutto i personaggi trovano nella carta stampata una solida base di partenza che conferisce loro tridimensionalità ed empatia, Enola, in particolare, buca lo schermo (in tutti i sensi) anche grazie alle doti dell’interprete, la Millie Bobby Brown di Stranger Things. La realtà torna a essere il centro dell’indagine: dopo il Reform Act, fulcro del primo capitolo, quest’anno lo sciopero delle fiammiferaie del 1888 viene romanzato, con la giusta dose di rivisitazione, per incontrare il target del film. Ancora una volta sono le donne le vere regine della pellicola che con il loro carattere oscurano totalmente i personaggi secondari maschili: gli uomini si ritrovano ad essere poco più che comparse, veicoli che permettono di mostrare sfaccettature del carattere di Enola che scopre l’amore grazie al visconte, che diventa eroina con gli uomini di potere, che si riconosce sorella amorevole e investigatrice acuta con Sherlock.

Non più soli

Enola allora non è più sola in questo secondo film. Se nella prima pellicola la ragazza aveva imparato a cavarsela sprezzando l’aiuto altrui, questa volta comprende di poter brillare solo accanto agli altri. E non è la sola a non essere più un’isola. Non lo è Tewksbury che ha imparato a gestire le file del parlamento, a stringere amicizie ed alleanze; non lo è Sherlock che si apre finalmente ad Enola e a un nuovo compagno di stanza ben noto; non lo è la signora Holmes che questa volta corre in aiuto della figlia in difficoltà, accompagnata dall’audace migliore amica; non lo sono nemmeno le fiammiferaie che grazie a Enola e a Sarah Chapman (figura storica realmente esistita) riescono a liberarsi del loro giogo, battere i tacchi e farsi sentire, mentre escono dalla fabbrica proprio come nel quadro di Pellizza da Volpedo, solo che questa volta non ci sono uomini a guidare la schiera ma solo donne.
Un film young adult con ambientazione ottocentesca, ma decisamente contemporaneo nella resa, una storia adatta al suo pubblico che cambia registro rispetto alla prima pellicola per raccontare che aprirsi agli altri permette di crescere, scoprirsi e realizzarsi.

Chiara Comotti