Come diventare grandi nonostante i genitori

Alex e i suoi compagni di liceo hanno formato una band, gli Alex & Co. Per questo quando vengono a sapere del lancio di un concorso per gruppi musicali liceali non esitano un attimo a iscriversi, ma non hanno fatto i conti con l’opposizione di una preside coriacea e di genitori improvvisamente severi.

Alex&Co alla conquista del grande schermo

È dal 2015 che su Disney Channel e Rai Gulp va in onda una sit-com di produzione italiana dal titolo Alex & Co che narra le avventure scolastiche e musicali di cinque compagni di un liceo a vocazione internazionale, il Melsher Institute. Una serie televisiva di grande successo, venduta in molti paesi europei e capace di generare introiti anche attraverso il merchandising, dai CD al materiale scolastico. Proprio per celebrare questo successo la divisione italiana della Walt Disney ha deciso di traghettare i fortunati protagonisti dalla televisione al cinema.

Una favola positiva sul valore dell’amicizia e sul senso della fatica

Ritroviamo quindi Alex, Nicole, Emma, Sam e Christian, più le loro famiglie e la new entry Davide, simpatico ragazzo del sud e pianista di grande talento, alle prese con un concorso per gruppi musicali del liceo. Ma se in tv i nostri hanno sempre goduto del sostegno della scuola e delle famiglie, ora, con l’avvicendamento del preside Ferrari, tutto cambia. Alex e i suoi amici dovranno insomma lottare con le unghie e con i denti per arrivare fino in fondo, rischiando persino di perdersi. Eppure proprio grazie a questa lotta alla fine non si limiteranno a vincere, ma si ritroveranno cresciuti e migliorati, con Alex che riconquista Nicole, Christian che trova il coraggio di affrontare finalmente il padre e Sam che non si limita a dichiararsi alla ragazza dei suoi sogni, ma aiuta persino i suoi genitori a elaborare il lutto della perdita di un figlio.
Una favola positiva dunque sul valore dell’amicizia e sul senso della fatica, con anche una sorpresa finale che ci chiarisce il motivo di tanto astio da parte della nuova preside e dell’imprevista severità dei genitori, affermando, con coraggio e sprezzo del politically correct, come educare significhi a volte anche dire dei no. Ma se questi sono gli aspetti sicuramente positivi non si possono non segnalare alcuni limiti.

Un sogno che non appartiene al pubblico

E il principale è sicuramente la carenza di verosimiglianza. Se il contesto da high school ha fatto la fortuna della serie, in un film cinema rischia invece di essere una pesante zavorra. Nei protagonisti difficilmente troviamo una consonanza con la verità quotidiana. Si parla di sogni, ma sono sogni esterni, rarefatti, che rischiano di creare distanza tra pubblico e storia. Insomma nonostante la buona volontà la serie fatica a diventare un vero film e l’operazione mostra un po’ il fiato corto.

Andrea Valagussa