Cattivissimo Me 2

Ormai papà affettuoso e onesto, Gru alleva le tre figliolette Margot, Edith e Agnes, come un vero padre-single modello, apparentemente alla ricerca di nulla di diverso. Anche la sua fabbrica di armi e invenzioni cattivissime è stata trasformata in una produzione di “marmellose”: immangiabili confetture alla frutta. La vita da supercattivo è ormai dimenticata, ma non le sue conoscenze. E così viene contattato dalla lega anti-cattivi per smascherare un supercattivo che ha rubato un siero capace di trasformare chiunque in essere mostruoso. Al suo fianco nella missione, l’agente speciale Lucy Wilde, eccentrica spia alle prime armi.

Amore, famiglia e Minion per il nuovo Gru

A tre anni dal primo episodio, il “cattivissimo” Gru torna sul grande schermo accompagnato dai sempre più fidati (e protagonisti) minion (le minuscole creaturine gialle che fungono da suoi aiutanti, diventate presto molto popolari), in una convincente nuova pellicola che affronta sempre il tema famigliare: se prima si trattava di far emergere il lato migliore di un uomo grazie alla paternità, qui riscopriamo invece l’amore romantico. Senza alcun ritorno alla cattiveria di un tempo, ripensamento o desiderio di fuggire alla vita che ha scelto, ma al contrario, liberato dalla patina cattiva che lo appesantiva, possiamo goderci un Gru pienamente calato nel suo ruolo di padre: affettuoso con le figlie e geloso delle prime cotte, pur mantenendo quella sua goffaggine nelle relazioni. E questa volta l’amore a cui si dovrà aprire è quello verso una donna. Gru, infatti, non riesce ad avere un approccio sereno con il gentil sesso, per il fatto di essersi sempre sentito rifiutato, fin da quando era piccolo. E quindi, perché non mettergli accanto un’agente segreta eccentrica e fan delle sue avventure da supercattivo (questa unica vera pecca drammaturgica del film, visto che nel primo episodio non era certo un vero eroe del male), ma ugualmente poco adatta alle relazioni?

Gru e Lucy formano una coppia esilarante e perfetta, capace di lavorare in sintonia perché anche di comprendersi nel profondo. Ma soprattutto, e lo diciamo a bassa voce, in un’epoca di “gender” e “genitore 1”, il film mostra con semplicità la bellezza di una famiglia tradizionale e il bisogno delle bambine dell’affetto di entrambi i genitori (commovente è la poesia sulla mamma di Agnes).

Gag, identità e famiglia nel mondo dei Minion

In margine, per toglierci qualunque scrupolo, segnaliamo che Cattivissimo Me 2 mostra i minion con un’identità sessuale quantomeno poco definita e “cangiante”, facendo forza sulle gag che, oltre ad essere più propriamente slapstick, riguardano spesso i travestimenti da donna e i non rari sguardi innamorati che le creature si rivolgono l’un l’altro. Potrebbe trattarsi però – lo diciamo dopo esserci anche confrontati con i genitori di alcuni piccoli spettatori – di gag totalmente innocue, in linea con quelle che sempre ci sono state nella storia dei cartoni animati (anche nei vecchi cartoni Warner Bugs Bunny e Duffy Duck, all’occorrenza, si travestivano da donna. All’epoca però nessuno ne restava turbato, i bambini si divertivano e basta, perché su certi argomenti non esistevano le esasperazioni tipiche del nostro tempo).

Per il resto, non si può negare che il film abbia anche il pregio di presentare ruoli genitoriali ben divisi e riconoscibili (magistrale è Gru nella veste di papà geloso). A un uomo che prima faticava a essere madre e padre, pur mettendocela tutta, fa  da contrappeso una vera e propria famiglia, nel senso più tradizionale del termine. E questo con la leggerezza e una capacità di scrittura da cui bisognerebbe imparare. 

Scegliere un film 2014