Diane, Carol, Vivian e Sharon sono amiche da una vita e da trent’anni si ritrovano una volta al mese per il loro personale Club del Libro. Le regole sono semplici: a turno, una di loro assegna una lettura e il mese successivo si ritroveranno a parlarne, preferibilmente davanti a un buon bicchiere di vino. Le quattro donne stanno raggiungendo la vecchiaia in modo molto diverso: Vivian è ancora una donna in carriera che gode solo di rapporti occasionali, Diane è braccata dalle figlie che desiderano si trasferisca da loro così da tenerla sotto controllo, Sharon è un giudice con un matrimonio fallito alle spalle e Carol deve fare i conti con un marito che non sa bene come affrontare la pensione. Le loro vite procedono senza grandi scossoni, finché Vivian non propone come libro del mese “Cinquanta sfumature di grigio”, il romanzo erotico giunto a fama mondiale. Vincendo lo scetticismo iniziale, le quattro amiche iniziano una lettura… che non le lascerà indifferenti.
Pare che Hollywood abbia finalmente scoperto che, anche per le donne, c’è vita oltre i 50. Dopo aver passato anni a relegare le attrici di quella fascia d’età a ruoli marginali di nonne, madri o compagne fedeli – legittimo per carità, ma un poco limitante –, nell’ultimo decennio hanno cominciato a comparire con più frequenza sul grande e piccolo schermo storie con delle sessantenni protagoniste. Complice la determinazione di interpreti leggendarie come Jane Fonda a non rassegnarsi al pensionamento o a camei autocelebrativi, allo spettatore viene data la possibilità con queste storie di gettare uno sguardo sugli anni meno raccontati per quanto concerne, almeno, l’universo femminile.
Book Club propone una storia semplicissima, con la trama lineare e priva di particolari sorprese tipica delle commedie. Da un film così spiccatamente di genere il pubblico si aspetta elementi precisi: amicizia al femminile, comiche situazioni imbarazzanti e del sano romance. Pur partendo da un evento scatenante abbastanza banale – l’approccio alla letteratura erotica mainstream da parte di un gruppo di neofite – la storia si sviluppa in modo intelligente: ciascuna delle quattro protagoniste si trova a mettere in discussione scelte fatte nel passato o lo stile di vita che hanno adottato nel presente. Tutte sono mosse dal desiderio di scoprire se davvero, come sembra dirgli la società e parte del parentado, non devono aspettarsi più nulla da una vita che, dal punto di vista sentimentale o lavorativo, ha già dato loro tanto. Certo, non sarebbe guastata un pizzico di originalità in più, anche solo nelle scene comiche. Ma a quella sopperisce la bravura delle interpreti – oltre alla già citata Fonda, si distingue sempre Diane Keaton – che rende comunque facile affezionarsi ai personaggi e “tifare” per loro.
Book Club è, in sostanza, un film senza grandi pretese che aspira a diventare una di quelle commedie rosa da vedere il sabato sera a casa con le amiche e che, giustamente, non se ne vergogna.
Scegliere un film 2019
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