Gallia, 50 a.C. Asterix e Obelix accettano di aiutare la principessa cinese, Fu Yi, a riconquistare il suo regno e salvare sua madre, l’imperatrice, imprigionata dal subdolo principe Deng, che ha cospirato contro di lei usurpandole il trono. La strana compagnia, completata dalla guardia del corpo Tat Han e dal mercante fenicio Maidiremais (che all’inizio ha salvato la principessa dai ribelli portandola con sé in Gallia), affronta un lungo viaggio per terra e per mare, fino in Cina dove, colpo di scena, i due protagonisti si ritrovano a dover fare i conti ancora una volta con…i romani! Nel frattempo infatti, Giulio Cesare si è convinto ad offrire il suo aiuto a Deng, il traditore, per la gloria di nuove conquiste ma soprattutto per fare bella figura con Cleopatra, che lo ha lasciato per un popolare ginnasta greco…
Quinto lungometraggio live action sui celebri personaggi creati da Rene Goscinny e Albert Uderzo, ma il primo che non è adattamento di uno dei fumetti (al contrario, è stato successivamente pubblicato un album tratto dal lungometraggio). Il film è anche il primo senza Gérard Depardieu nel ruolo di Obelix (sostituito dall’ottimo Philippe Machelen) in un cast rinnovato che tra star del cinema e dello sport (a metà film spunta anche Ibrahimovic nei panni del generale romano Caius Antivirus) mantiene comunque alto l’appeal internazionale.
Anche questo episodio è una commedia demenziale, piena di simpatici anacronismi storici e di effetti speciali che arricchiscono l’impianto scenografico ed esaltano la comicità slapstick, spingendola al massimo del suo potenziale.
D’altra parte, il plot è esile e con una struttura episodica, costruito come intreccio di linee di commedia, più o meno lunghe ed articolate (alcune costituite da appena una manciata di scene). Anche le vicende sentimentali dei protagonisti – Asterix si contende con il mercante fenicio le attenzioni della bella principessa, mentre Obelix è preso tra due fuochi (da una parte la solita Falbalà, dall’altra l’inarrestabile Tat Han, guerriera al servizio di Fu Yi) – non hanno uno sviluppo vero e proprio e servono più che altro a creare le occasioni per innestare le situazioni di commedia.
Il vero cuore del film, del resto, è l’amicizia tra Asterix e Obelix che sembra andare in crisi soprattutto per le inedite paturnie di Asterix, il quale ad un certo punto inizia a vergognarsi (molto spesso in presenza della principessa) di dover bere ogni volta la pozione magica per essere all’altezza della gesta del fidato e possente compagno. Anche questo è un pretesto per diverse scene di commedia ma consente anche di inserire un tema interessante come quello dell’accettazione della propria debolezza e dei propri limiti. La crisi di Asterix, legata al desiderio di sentirsi speciale basandosi unicamente sulle proprie forze e il conseguente rifiuto di assumere la stupefacente bevanda, è portatrice senza dubbio dell’aspetto più interessante del film ma purtroppo diluito nella grande quantità di personaggi, location, gag e combattimenti, quindi senza sostanziali implicazioni emotive né evoluzioni tematiche. Proprio questo forse è il difetto principale del film, molto eterogeneo rispetto all’abbondanza di elementi e quindi privo di una significativa unità tematica e di trama.
Ad ogni modo, gli ingredienti cari al pubblico degli amanti del fumetto e del genere ci sono tutti, come si può vedere anche dagli ottimi risultati ottenuti al botteghino che giustificano il grande costo produttivo (è uno dei film più costosi mai realizzati in Francia e il secondo più caro tra quelli di Asterix e Obelix).
Gabriele Cheli
Tag: 3 stelle, Avventura, Commedia, Film Francesi, grandi saghe