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Aspromonte - la terra degli ultimi

Aspromonte – la terra degli ultimi


TITOLO ORIGINALE: Aspromonte - la terra degli ultimi
REGISTA: Mimmo Calopresti
SCENEGGIATORE: Mimmo Calopresti e Monica Zapelli
PAESE: Italia
ANNO: 2019
DURATA: 90'
ATTORI: Francesco Colella, Marco Leonardi, Valeria Bruni Tedeschi, Marcello Fonte, Sergio Rubini
SCENE SENSIBILI: nessuna
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Poco dopo la seconda guerra mondiale in Calabria, lontano dalla città, arroccato nelle montagne c’è Africo, un paesino dimenticato da tutti, tranne dai suoi abitanti

I paesini del sud e la rivendicazione della dignità

1951. Tra le montagne di Aspromonte c’è un paesino Africo, abitato da famiglie e da uomini che vivono lontano dalla città. Non hanno una strada che li collega ai servizi primari necessari, come quello di un centro medico. Aspromonte – La terra degli ultimi è il film che segna il ritorno al lungometraggio di finzione del documentarista Mimmo Calopresti, che aveva girato opere necessarie come La seconda volta. Ispirata a Via dall’Aspromonte, il romanzo di Pietro Criaco, la storia ricorda quanto è stato faticoso il cammino dei paesini del Sud Italia per costruire la propria identità sociale e comunitaria dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Africo è una terra di famiglie, contadini e artigiani. I bambini non sentono il peso del lavoro nei campi o l’assenza di un’istruzione. E perciò la presenza di un’insegnante potrebbe sembrare quasi inutile. E quando dal Nord Italia arriva Marina (Valeria Bruni Tedeschi interpreta un personaggio ispirato al patriota Umberto Zanotti Bianco), che cavalca un asino, il paese è deserto: tutti sono scesi in città a reclamare, presso il Comune, i lavori per la realizzazione di una strada. Si sentono trattati come bestie, non come uomini e non riescono più a sopportare l’arroganza violenta di don Totò (Sergio Rubini) che utilizza la pistola per acquistare credibilità e attenzione.

L’unico uomo che Marina incontra è Ciccio Italia, detto ‘U Poeta (Marcello Fonte, che ha vinto la Palma d’Oro con Dogman), che scrive versi e contempla le montagne.
Ma qualcosa sembra cambiare: la scuola ha inizio, i bambini popolano le classi e imparano a scrivere, ma anche a conoscere cosa nel mondo è possibile vedere e realizzare.
Una notte, però, la morte di una giovane madre scatena ulteriore rabbia nella popolazione. L’assenza di un medico e le complicazioni della gravidanza hanno avuto conseguenze nefaste. Gli abitanti non si piegano all’assenza delle autorità locali e nel paesino si scatena una piccola rivoluzione resiliente, non violenta: uomini e bambini decidono di costruire da soli la strada, i giornalisti arrivano, ma non tutto sembra trovare una soluzione.

Una storia italiana diversa dalle altre

Presentato al Festival di Taormina a giugno 2019, Aspromonte – La terra degli ultimi è un film pieno di idee, capace di raccontare quelle persone, ovvero “gli ultimi” che fanno fatica a vivere e a sopravvivere ma che, a differenza dei cinici, sanno cosa significa l’importanza della dignità, della lealtà e della fedeltà.
Certo la sceneggiatura rischia spesso (anche se a firmarla è Monica Zapelli, l’autrice de I Cento Passi), di raccontare tutto e di cadere, conseguentemente, nell’inganno della didascalia; inganno rimarcato anche per la troppa insistenza e presenza della musica firmata da Nicola Piovani (premio Oscar per La vita è bella).
Salva tutto una regia sicura e un cast professionale (tra i protagonisti Marco Leonardi, protagonista di Nuovo Cinema Paradiso) e la volontà di raccontare una storia diversa dalle solite storie italiane, che sicuramente avrà più successo e attenzione in un palinsesto televisivo.

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