Michael Morbius è uno scienziato di fama mondiale grazie alle sue ricerche sul sangue sintetico, che gli valgono il Nobel. Tuttavia, Michael lo rifiuta, perché i suoi studi non gli hanno permesso di curare se stesso e il suo fratellastro Milo dalla rara malattia ematica che li condanna a continue trasfusioni dalla nascita. Per questo il dottor Morbius è pronto a tutto pur di trovare un rimedio e salvare la vita sua e di suo fratello: anche provare su di sé un siero sperimentale ottenuto prelevando cellule di pipistrello vampiro. L’esperimento funziona, ma lo trasforma in un mostro assetato di sangue: riuscirà la coscienza del Dottor Morbius a impedirgli di perdere il controllo?
Morbius non è l’ennesimo film sui vampiri, ma l’ennesimo film su Spiderman. Anche se non si vede, anche se non si sente parlare del Tessiragnatele, a meno che non si abbia la pazienza di aspettare le ormai onnipresenti post credit scenes, dove per gli appassionati dei film sull’Uomo Ragno rivediamo comparire uno dei cattivi classici: l’Avvoltoio, interpretato da Michael Keaton.
Ma allora perché un (altro) film su uno degli antagonisti di Spiderman… senza Spiderman? La risposta sta nella lunga battaglia legale fatta di contratti e strette di mano a denti stretti tra la Marvel – che ha creato l’Uomo Ragno sessant’anni fa grazie alla penna di Stan Lee e alle matite di Steve Ditko – e la Sony, che ne ha acquistato i diritti all’alba del terzo millennio. Li ha poi prestati ai Marvel Studios a suon di milioni per permettere all’Uomo Ragno di entrare a far parte del Marvel Cinematic Universe, mantenendo però l’egida sui tanti villain e personaggi secondari intorno a Spidey.
Morbius è uno di questi e con il film a lui dedicato entra ufficialmente a far parte del Sony’s Spiderman Universe, capace di creare film da Oscar come il lungometraggio animato Spiderman: Un nuovo universo e spin-off dimenticabili come Venom. Insomma, alla Sony non mancano le possibilità, ma le idee. Un universo di cattivi à la Suicide Squad della DC, rivale della Marvel – film al quale tra l’altro lo stesso Jared Leto ha partecipato nei panni di Joker – non sembra francamente una risposta all’altezza del Marvel Cinematic Universe.
Dunque, dopo i due film su Venom, la Sony concentra un altro film su un uomo tutto sommato onesto che a causa di un incidente vede sdoppiarsi la sua identità. Stavolta l’uomo è pure un dottore: il Dottor Michael come Jekill, il vampiro Morbius come Hyde. Per gli amanti dei fumetti Marvel – e soprattutto di Spiderman – non è una novità: anche il Dottor Connors e il Dottor Octavius erano stimati scienziati prima di diventare Lizard e Octopus. Anche il Green Goblin, la peggiore nemesi dell’Uomo Ragno, altro non è che l’alter ego folle dell’imprenditore Norman Osborn.
La differenza che rende unico ognuno di questi personaggi è il loro rapporto con Spiderman e con il ragazzo che si cela dietro alla maschera, Peter Parker. Tolto lui, cade il velo e appaiono tutti uguali, ognuno con poteri diversi certo, ma la sensazione che un film valga l’altro rimane.
Per questo motivo, di Morbius resta poco da commentare, anche per scelte registiche discutibili che spezzano il ritmo con momenti comici nati solo per far scendere il rating (la classificazione sul tipo di pubblico per il quale il film è adatto) e permettere la visione del film anche ai più giovani. Tuttavia, per quanto talvolta simpatici e accattivanti, si tratta comunque di film incentrati su mostruosi assassini con codici di condotta decisamente vaghi. Forse sarebbe meglio rispettarne la natura, prenderli sul serio e dedicare i film agli adulti appassionati del genere, come ha fatto per esempio il Batman di Christopher Nolan.
Claudio F. Benedetti
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