Dopo anni di conflitti e colpi di scena, Attack on Titan arriva alla sua epica conclusione. Il protagonista, Eren Jaeger, ha scatenato una distruzione su scala mondiale, mettendo in pericolo l’intera umanità. I suoi ex compagni, tra cui Mikasa, Armin e Levi, devono prendere una decisione difficile: fermarlo a ogni costo. In questa battaglia finale, il destino del mondo è in bilico, e ogni personaggio sarà chiamato a compiere sacrifici estremi per salvare ciò che resta dell’umanità.
L’ormai affermato Studio MAPPA, portato alla ribalta internazionale proprio grazie a questo titolo, continua a non deludere i suoi fan con il capitolo finale della saga scritta da Isayama: l’animazione è di altissimo livello, con scene d’azione che mescolano CGI e disegni tradizionali in modo fluido e spettacolare. I giganti, resi con una cura quasi maniacale, incutono un senso di potenza devastante, e il Rumbling – una marcia inarrestabile di giganti che distrugge tutto ciò che incontra – viene portato in scena con una brutalità che non lascia spazio a speranze o fraintendimenti. Le espressioni dei personaggi, cariche di emozione e disperazione, danno vita a un’atmosfera tesissima che trascina lo spettatore in un vortice di ansia e adrenalina.
La colonna sonora non è da meno: un mix esplosivo di brani orchestrali e inserti corali che amplificano ogni momento chiave. La storica colonna sonora di Hiroyuki Sawano e Kohta Yamamoto torna più intensa che mai, con nuove tracce che enfatizzano la tragedia e l’epicità della narrazione.
Se sul piano visivo Attack on Titan resta ineguagliabile, la narrazione di questa seconda parte potrebbe lasciare alcuni spettatori divisi. La fedeltà al manga è assoluta, il che significa che i momenti più filosofici e riflessivi ricevono tutto lo spazio necessario per sviluppare tematiche etiche complesse quali il significato della libertà, tema oggi più attuale che mai. Questo è un bene per chi ama la profondità della storia, ma potrebbe risultare pesante per chi sperava in una conclusione più dinamica e orientata all’azione, che ne risulta lievemente rallentata.
Le tematiche del libero arbitrio, del ciclo dell’odio e della redenzione vengono esplorate con grande intensità, ma alcune scelte di trama potrebbero non soddisfare tutti i fan. Senza fare spoiler, il finale non è quello di una classica storia di eroi contro villain: è qualcosa di più sfumato, più doloroso, e forse proprio per questo più memorabile.
L’Attacco dei Giganti – Parte 2 è un film che lascia il segno. È visivamente spettacolare, emotivamente devastante e narrativamente coraggioso. Non è perfetto e alcune scelte potrebbero far discutere, ma non si può negare la sua potenza.
Chi ha seguito questa storia per anni probabilmente ne uscirà con un misto di emozioni contrastanti: soddisfazione, tristezza, stupore. Ma di una cosa si può essere certi: Attack on Titan è stato, ed è ancora, un’opera destinata a rimanere nella storia dell’animazione.
Mariapaola Della Chiara
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