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Il robot selvaggio


TITOLO ORIGINALE: The Wild Robot
REGISTA: Chris Sanders
SCENEGGIATORE: Chris Sanders
PAESE: USA
ANNO: 2024
DURATA: 102'
ATTORI: con le voci di Lupita Nyong'o, Kit Connor e Pedro Pascal e le voci italiane di Esther Elisha, Nicolò Bertonelli e Alessandro Roja
SCENE SENSIBILI: nessuno
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A seguito di un naufragio l’unità robotica Rozzum 7134, creata per aiutare gli umani a soddisfare i loro bisogni, si ritrova su un’isola disabitata dove regna la natura selvaggia. Roz prova ad adattarsi all’ambiente ostile, ma non trovando nessuno a cui offrire i suoi servizi, decide di tornare alla fabbrica che l’ha prodotta. Tutto cambia però quando un cucciolo di oca la identifica come madre; a Roz non resterà che portare a termine questo compito destabilizzante.

La Bellezza dell’Animazione

Il Robot Selvaggio, tratto dall’omonimo libro di Peter Brown, best seller tra le letture per l’infanzia, debutta nelle sale italiane conquistando il primo posto al box office, e superando i tre milioni di euro al botteghino dopo soli due weekend. Alla sceneggiatura e alla regia c’è un veterano dei lungometraggi animati, Chris Sanders, forte di un passato nella produzione di pietre miliari dell’animazione Disney e DreamWorks, come Lilo & Stitch e Dragon Trainer per citarne qualcuno. Mescolando omaggi visivi ai capolavori del genere, questo film porta sullo schermo un prodotto nuovo e al passo con i tempi: visivamente bello e d’impatto grazie a una colorazione pennellata e “sporca” che lo discosta dalle tinte piatte e accese della concorrenza, benché si tratti sempre di CGI. Il Robot Selvaggio regala una storia capace di mescolare i temi più caldi del mondo di oggi con emozioni universali come solo l’animazione sa fare.

Seminare risposte a grandi interrogativi

Questo film riesce a concentrare in un’ora e mezza le tematiche più diverse, affrontandole da un punto di vista non scontato, mettendo da parte la pedanteria e bilanciando umorismo e picchi emotivi. Il primo grande tema che viene presentato con originalità è quello dell’eterna lotta tra natura e tecnologia. Roz, robot di ultima generazione, si ritrova su un’isola in cui la natura regna sovrana, ma anziché cadere nel cliché della natura madre buona e gentile, la storia ribalta le aspettative dello spettatore rappresentando una natura in cui vige la legge del più forte, in cui la sopravvivenza è l’istinto dominante e la morte è una presenza di cui ogni creatura è consapevole. Il gigante metallico viene visto subito come minaccia ed assalito, chiamato mostro perché qualcosa di estraneo, diverso e sconosciuto e che per questo fa paura. Il Robot Selvaggio rappresenta una realtà totalmente umana ma senza umani, in cui ci si contende ciò che luccica, si esclude il diverso e ognuno fa da sé e per sé, eppure oltre questo primo velo di verità c’è una realtà più profonda da scoprire.

Una storia Universale

Il cuore emozionale del film risiede nel rapporto fra genitore e figlio. Roz mostra come la figura materna non è solo quella naturale, ma anche quella che si prende cura dell’altro e che riconosce il diverso identificandolo come figlio e donandogli un nome. Nel momento in cui Roz accetta di essere madre di Beccolustro, la sua programmazione viene destabilizzata dall’amore perché la ragione non riesce e non può gestire da sola questo compito così straordinariamente irrazionale. Dove non arriva l’intelligenza infatti subentrano il cuore e la creatività e in questo modo il film sembra rispondere a modo suo al grande interrogativo sul futuro dell’IA che tanto assilla la nostra quotidianità. Sanders rappresenta il rapporto genitoriale con maestria mostrandone le diverse fasi: innamoramento, dipendenza, conflittualità, distacco e riconoscenza rendendo così possibile la duplice lettura dello spettatore adulto e di quello bambino. Alla fine però la relazione familiare non è più sufficiente né per il genitore né per il bambino, il rapporto deve estendersi alla società, essere accettato dagli estranei perché la vita è nelle relazioni che si costruiscono, perché siamo alberi e non rizomi.
Il Robot Selvaggio è un film d’animazione per tutta la famiglia, che fa ridere, emozionare e riflettere. Da non perdere.

Chiara Comotti

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