A Family Affair

Zara è l’assistente personale di un attore molto famoso, Chris Cole, il classico rubacuori palestrato e un po’ troppo esigente che un bel giorno lascia cadere la maschera e si innamora per la prima volta. Peccato però che la fortunata sia proprio la madre di Zara, Brooke, una scrittrice talentuosa con qualche anno in più di lui.

Una rom-com un po’ diversa

A Family Affair è una commedia romantica molto leggera, piacevole e senza troppe pretese. Una di quelle commedie un po’ vecchio stampo che si vedono di rado ormai. Il film vuole raccontarci l’amore in diverse forme, non solo quello tra un uomo e una donna, ma anche una storia d’amore più profonda e viscerale, quella tra una madre e sua figlia. Zara e Brooke hanno infatti un legame molto stretto, si stimano, si consigliano e vivono l’una per l’altra, soprattutto da quando il padre della ragazza è morto undici anni prima.
Sono talmente legate da concepirsi come una cosa sola, tanto che nessuna delle due farebbe qualcosa che potrebbe nuocere all’altra. Ma il problema arriva quando il tipico egoismo che caratterizza i figli impedisce a Zara di comprendere e abbracciare il bisogno di felicità di sua madre.
Infatti, da tanti anni Brooke ha dedicato la sua vita solo a Zara, non ha mai frequentato nessun uomo, ma l’arrivo di Chris stravolge tutto il suo mondo e le fa credere che forse può ancora ritrovare la serenità perduta.
Sarà quindi Zara a dover cambiare prospettiva: dovrà imparare a vedere Brooke non solo come una madre ma anche, e soprattutto, come una donna con le sue esigenze e i suoi desideri, compiendo quel grande salto che segna per i figli il passaggio all’età adulta.

Due ore di spensieratezza, ma a volte prevedibile

A Family Affair si guarda volentieri e ci si diverte, a volte però si percepisce della superficialità: alcuni temi sono poco approfonditi, alcune battute sono banali e soprattutto superflue. Non c’era alcun bisogno di esplicitare certi sentimenti o emozioni così apertamente da suonare scontati; la situazione bastava a comunicare il tutto.
Sia Zac Efron che Nicole Kidman sfoggiano un’interpretazione ben riuscita, sebbene il divario d’età si veda e si senta molto, lo accettiamo perché vogliamo per loro la felicità che meritano. La star di High School Musical ci regala anche tanta autoironia, interpretando il viziato Chris Cole dalle esigenze più strampalate, quasi come se stesse facendo dell’umorismo sulle tendenze da primadonna delle celebrità hollywoodiane.
Si tratta quindi di una commedia divertente e delicata anche se un po’ prevedibile.

Elisa Ricci