Biografia della celebre cantautrice italiana Gianna Nannini, il film racconta di una giovane Gianna che rifiuta il futuro già scelto per lei dal padre nell’azienda di famiglia per andare a cercare fortuna come cantante a Milano. Qui incontrerà la famosa produttrice Mara Maionchi che ne riconoscerà il talento e la indirizzerà sulla strada giusta. Sarà poi con Peter Zumsteg che Gianna diventerà una star internazionale, facendo del rock il suo marchio di fabbrica. Purtroppo, però un episodio psicotico metterà a dura prova la giovane cantante, rischiando di compromettere la sua carriera.
Sei nell’anima è tratto dall’autobiografia Cazzi miei pubblicata nel 2016 e si concentra su molte esperienze e momenti salienti che hanno reso unica la vita della famosa cantante. La strada, però, che gli sceneggiatori e la regia scelgono di intraprendere si distacca molto dal tono trasgressivo del romanzo e dallo stile di vita sopra le righe della Gianna che tutti conosciamo. Quella Gianna che fa parlare di sé, scandalizza e si contraddistingue ogni volta, nonostante la società attorno a lei sembra voler tacere certi argomenti tabù.
Qui il registro scelto è più delicato, più leggero, ma purtroppo a volte, perfino banale. Tanti eventi vengono messi in successione l’uno dietro l’altro senza dar loro troppa importanza, tanto che lo spettatore fatica a distinguere scene madri e momenti di passaggio. Il risultato è una sorta di appiattimento della vita della Nannini e tutte le esperienze forti (a volte anche tragiche) da lei vissute non vengono sfruttate per dare profondità drammatica alla narrazione.
Nonostante una sceneggiatura un po’ scadente, la scelta dell’attrice protagonista, Letizia Toni, funziona molto bene. È talentuosa e dimostra molta dedizione. È riuscita a restituire in modo credibile la Nannini nelle espressioni, la camminata, il modo di fare e ha anche studiato la respirazione con la cantante stessa in modo da poter cantare direttamente in molte scene. Quello che manca forse è la rabbia e il carisma che la Nannini trasmette, ma questo è sicuramente conseguenza delle scelte narrative e registiche di cui abbiamo già parlato… Rappresentare una donna come Gianna Nannini non deve essere stato facile, eppure la Toni ci è riuscita piuttosto bene. La sensazione generale però è che si sia trasformata la vita turbolenta di una delle rockstar più famose a livello internazionale in un biopic in stile teen drama.
Elisa Ricci
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