Priscilla ha solo quattordici anni quando corona il sogno di tutte le sue coetanee degli anni ’50: incontra Elvis Presley. Ma la realtà supera il sogno perché il Re del Rock si innamora di lei e convince suo padre a permetterle di trasferirsi a Graceland, la sua leggendaria villa a Memphis. Ma Priscilla non sa che il suo sogno d’amore si trasformerà lentamente in un incubo di solitudine…
A distanza di due anni dall’Elvis di Baz Luhrmann, Sofia Coppola propone un altro ritratto del leggendario cantante e attore statunitense, simbolo della rinascita americana del dopoguerra. Se il regista australiano aveva incentrato il suo biopic sull’ascesa e la caduta del Re del Rock per mano del suo onnipresente agente, l’avido Colonnello Tom Parker, la Coppola decide di puntare il fuoco su una delle principali vittime della fragilità di Elvis: sua moglie Priscilla.
La conosciamo giovanissima nella Germania Ovest dove il cantante stava concludendo il servizio militare. Elvis, tartassato dalle lettere d’amore di tutto il mondo, si innamora della purezza adolescenziale di Priscilla e decide di portarla con sé in America. Convince la famiglia della ragazzina e Priscilla si ritrova appena diciassettenne oltreoceano: di giorno liceale, di notte fidanzata segreta del Re del Rock.
Priscilla è sinceramente innamorata di Elvis, come lui è sinceramente innamorato del suo amore per lei: non la vede come persona, ma solo come il riflesso delle proprie aspettative. Per questo la tratta letteralmente come una bambola, decidendo per lei il taglio e il colore dei capelli e organizzando sfilate davanti ai suoi amici per sceglierle i vestiti. La oggettifica e idealizza a tal punto che arriva a non voler neanche consumare la sua passione con lei, frustrando ancora di più Priscilla. Una scelta per mantenere la sua purezza, a detta di Elvis: lodevole, se non fosse per le sue continue partenze per tournèe e set cinematografici, lasciando sola Priscilla in una Graceland vuota a leggere sui giornali le indiscrezioni sulle avventure amorose del suo fidanzato.
Priscilla vive in una teca modellandosi secondo i desideri dell’uomo più desiderato al mondo. Il matrimonio più che la coronazione di un sogno sembra la pietra tombale sullo sviluppo di una propria identità. Solo il tempo e l’affievolirsi veloce e inesorabile del mito di Elvis le permetterà di raggiungere un’indipendenza. Il film non indaga sui perché dell’emancipazione di Priscilla: sembra tutto legato a una consapevolezza maturata attraverso la frustrazione, ma la domanda rimane. Nemmeno la maternità sembra una risposta, con la nascita della piccola Lisa Marie. Il risultato è un film a tema che racconta solo Priscilla Presley, lasciando al pubblico la domanda su chi sia veramente Priscilla Beaulieu.
Claudio F. Benedetti
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