Khumba – Cercasi strisce disperatamente

Un giovane cucciolo di zebra, nato con metà delle strisce, viene emarginato dal branco. Decide così di partire alla ricerca di una fonte magica che potrà renderlo uguale agli altri.

Alla ricerca delle proprie strisce

Non c’è dubbio che il nuovo film prodotto dalla Triggerfish (la stessa di Zambezia) sia un fin troppo esplicito inno alla diversità. Nell’arida regione Sudafricana del Grande Karoo, meravigliosa e incredibilmente viva grazie ad una più che buona animazione, vive un branco di zebre che da tempo ha deciso di isolarsi dal resto del mondo. Per proteggersi ha addirittura circondato la zona con una foresta di rovi, così da mantenere intaccata la propria tranquillità. Ma in questa piccola comunità ormai dominata dall’ozio e dal perbenismo diffuso, nasce una zebra con le strisce solo su una parte del corpo. E’ evidente che il branco dalle corte vedute lo prenderà come un terribile presagio di sfortuna, emarginando il piccolo in quanto diverso. Solo la madre è pronta a difenderlo, suggerendo una possibile soluzione a ciò che da tutti è visto come un problema. Ma Khumba (il nome significa pelle) è ancora troppo concentrato su quella diversità che lo fa sentire fragile e inadeguato. Un’improvvisa siccità, da tutti attribuita alla presenza del nuovo arrivato, costringerà Khumba a partire alla ricerca di una sorgente magica che potrà ridonargli le strisce. Ma questo è solo il pretesto perché il giovane eroe intraprenda il necessario viaggio alla scoperta di se stesso, comprendendo che il mondo è molto più vasto e vario di quello che pensano i suoi simili, e che in fondo la sua diversità è un punto di forza e di speranza per tutti.

Un viaggio familiare e originale

Una storia, quella di Khumba, che purtroppo ha poco di nuovo: in parte riprende i caratteri disneyani di Dumbo, Nemo e Il Re Leone, in parte quelli dell’ironia spregiudicata di tanti altri fortunati film di animazione. E il contraltare tra società moralista e diversità, che accompagna Khumba per tutta la storia, se può avere il pregio di parlare ai più piccoli dell’apartheid, finisce per rendere il film didascalico e prevedibile. Unico spunto tematicamente interessante e attuale è contenuto nella leggenda raccontata dalla madre: un tempo c’era solo una zebra con le strisce, ma gli altri invidiarono la sua diversità e vollero essere come lei. Così tutti diventarono di nuovo uguali. Curioso esempio di conformismo al contrario che forse valeva la pena di sviluppare di più.

Scegliere un film 2014