Tratto da una storia vera. Siamo nella California degli anni ’70, dove il fenomeno ‘hippy’ ha ormai conquistato i cuori dei giovani. Greg Laurie vive con sua madre, una donna dalle forti convinzioni, ed è disperatamente alla ricerca di una verità da seguire. L’incontro casuale con Lonnie Fresbee, un predicatore hippy molto carismatico, sembra essere un vero e proprio spiraglio. Insieme al pastore Chuck Smith, Lonnie ha dato vita a una comunità hippy nel sud della California, dalla quale nascerà un movimento di risveglio spirituale chiamato ‘Jesus Revolution’.
Nonostante le diverse opinioni della critica, Jesus Revolution è stato sicuramente molto apprezzato dal pubblico, soprattutto statunitense, come testimoniano i risultati al botteghino. La storia raccontata è quella del movimento hippy Jesus Revolution, nato negli anni ’60 e ’70 in America e che ha persino raggiunto l’Europa. I suoi fondamenti sono sostanzialmente due: i principi cristiani uniti alla cultura pacifista, sempre più popolare in quegli anni tra i giovani che durante la terribile guerra in Vietnam auspicavano la pace e un futuro migliore per sé e i propri amici al fronte. Tuttavia, vengono emarginati dal resto della società che disapprova il loro eccessivo uso di droghe, molto comune allora fra i giovani e non solo tra gli hippy. La vera ragione di tale rifiuto risiede nel loro andare contro-cultura, ribellandosi agli ideali di quella forza dominante che allora governava gli Stati Uniti, la stessa forza che promuoveva la guerra, condannando migliaia di giovani a morte certa.
Proprio per queste premesse, ci si aspetta un film accattivante, pieno di azione e momenti di gloria, soprattutto perché il pubblico empatizza con quel desiderio di pace e libertà vero oggi più che mai. Da un punto di vista di tecnica narrativa, però, si notano scene a volte troppo lunghe e poco rilevanti per la storia raccontata; il film sembra soffermarsi su particolari o aspetti che, invece di condurre la narrazione verso un obiettivo, disperdono un po’ il racconto, facendo perdere il focus.
E allora perché questo grande successo al box office? La ragione è da ricercare nel messaggio che si impegna a lasciare. Nonostante gli ideali cristiani promossi dal movimento Jesus Revolution siano una lettura particolare del messaggio di Gesù, sono stati un tentativo sicuramente sincero di portare qualcosa di diverso e di buono nel mondo. Ed è interessante che in un cinema americano che mostra i cristiani molto spesso solo come dei formali conservatori, qui chi parla di Gesù e si appassiona per lui sono dei giovani, e dei contestatori del sistema. Fresbee, con il suo innegabile carisma (condivisibile o meno), credeva che la chiave per la salvezza fosse l’ascolto, farsi sentire e ascoltare per agire nel bene.
Jesus Revolution è quindi un film evocativo, che ravviva gli animi di chi lo guarda con desiderio di pace, unità e comprensione e pone almeno qualche sincera domanda. Forse è proprio il problematico e feroce periodo storico in cui viviamo che desta nello spettatore la flebile fiamma della speranza.
Elisa Ricci
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