La squadra di intelligence MI6 è impegnata a stanare un potente trafficante d’armi sulle Alpi tirolesi. Tra gli agenti coinvolti in questa missione c’è anche la giovane e intraprendente Rachel Stone, che nasconde una doppia identità. In realtà, infatti, Stone è una spia del Charter, organizzazione segreta che opera per il mantenimento della pace nel mondo, attraverso il cosiddetto “cuore”, un sistema informatico estremamente avanzato, in grado di prevedere crimini e attentati a livello mondiale. Quando la salvaguardia del “cuore” è messa in serio pericolo da uno spietato nemico comincia la vera mission di Stone, in un crescendo di azioni avventurose in giro per il mondo…
Nell’action movie di Tom Harper al centro della classica lotta tra il bene e il male c’è il “cuore”, nome in codice con cui viene designato un complesso e sofisticato sistema di intelligenza artificiale appartenente all’organizzazione segreta Charter. E se all’inizio Stone, in veste di spia dei servizi segreti inglesi ha “semplicemente” il compito di agire più che altro nelle retrovie, operando al computer, quando il vero nemico di tutti esce allo scoperto, allora è per Stone il momento di entrare nel vivo dell’azione, rivelando la sua vera natura di agente segreto di un sistema di intelligence sovranazionale, dal quale è stata finemente addestrata e resa capace di affrontare anche il più temibile dei nemici. Ha così inizio una serie interminabile di inseguimenti, sparatorie, duelli corpo a corpo, con ambientazioni sempre diverse: dalle Alpi della Val Senales, fino al Sahara, passando per Lisbona e la fredda Islanda. Dal punto di vista delle location Heart of Stone è un film bello da guardare e costruito con un ritmo tale che allo spettatore non è dato nemmeno il tempo di interrogarsi sulla storia. Che, di per sé, infatti, non ha nulla di particolarmente originale rispetto ad altri film del genere. Inoltre, tutto quello che ci può essere dietro al Charter e ai membri che lo compongono viene spiegato molto superficialmente e anche i personaggi sono più che altro al servizio dell’azione, mai approfonditi veramente e per questo risultano poco empatici.
A metà tra Mission Impossible e 007, il film di Tom Harper è una classica storia di spionaggio che, sebbene senza grandi colpi di scena, riesce ad agganciare l’attenzione dello spettatore, attraverso una storia di spionaggio tutto sommato interessante. E come ormai succede per la maggior parte dei prodotti Netflix, anche questo film, nel finale, lascia intuire che potrebbe trattarsi del primo atto di una nuova saga action.
Nel complesso, dunque, Heart of Stone non è un film che lascia il segno, ma senz’altro assicura agli amanti del genere un piacevole intrattenimento.
Francesca di Maio
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