La vita ormai spenta e abitudinaria di Arturo e Alessandro viene stravolta dall’arrivo inaspettato dell’amica Annamaria che affida loro i suoi figli, Martina e Sandro. Quello che dovrebbe essere un favore di qualche giorno, è destinato a cambiare per sempre la vita e la relazione di Arturo e Alessandro.
Tratto da una storia vera, La dea fortuna è l’ultimo film di Ozpetek, che decide di raccontare le vicende di Arturo e Alessandro, una coppia omosessuale che vive insieme da sedici anni e che ormai rimane insieme solo per abitudine. Come spesso accade, la loro quotidianità ormai rodata e noiosa viene stravolta improvvisamente da un evento apparentemente semplice, che li mette però davanti ai propri problemi e li costringe ad affrontarli.
Nel rapporto con Martina e Sandro, Arturo e Alessandro si trovano, forse per la prima volta, ad allargare l’orizzonte delle proprie vite, a far entrare qualcun altro nel loro microcosmo in cui tutto procede senza andare veramente avanti. Se da una parte loro sembrano ormai essersi “autocondannati” alla sopravvivenza, dall’altra parte i bambini sono in continuo movimento, pieni di domande e di sfide che obbligano Arturo e Alessandro ad uscire da se stessi e a fare sacrifici mai fatti prima.
È così che Arturo e Alessandro, nell’uscire da sé per andare incontro ad altri, riescono forse per la prima volta a guardarsi in faccia e ad affrontare i problemi tra di loro, senza più scuse. Nel tentativo di crescere Martina e Sandro, sono loro stessi a crescere di più, come spesso accade nell’esperienza della genitorialità. E se all’inizio si tratta di una genitorialità “imposta” dagli eventi, piano piano diventa una scelta dei protagonisti, che intravedono in questa nuova situazione la possibilità di ricominciare.
Dal ritmo leggero e coinvolgente, sostenuto da una buona scrittura, dalla convincente recitazione dei protagonisti e dalla regia che non delude, La dea fortuna è un buon film, che però purtroppo non sembra affondare veramente il colpo. Si avverte infatti la mancanza di originalità, sia nella trama che nella caratterizzazione e nel cambiamento dei personaggi, tanto che la storia si snoda in modo piuttosto scontato, fino ad un finale sì emotivo, ma decisamente prevedibile
Scegliere un film 2020
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