Il misantropo Marcus Marakovich è assistant coach di una lega minore di basket in Iowa. A seguito di una lite con il capo allenatore, viene licenziato. Quella sera, dopo aver tamponato un’auto della polizia guidando in stato di ebbrezza, si ritrova in tribunale. Come pena, il giudice gli affida la gestione di una squadra di giocatori con disabilità intellettive. Dopo un primo momento di difficoltà e accettazione reciproca, allenatore e giocatori inizieranno un percorso di crescita che li porterà ad essere campioni non solo sul campo ma anche nella vita.
Campioni è il nuovo remake di Campeones, un film spagnolo ispirato a una storia vera, quella della squadra di basket Aderes Burjassot, composta da persone con disabilità intellettiva, che ha conquistato dodici campionati in Spagna tra il 1999 e il 2014. Nel 2018 questo lungometraggio ha vinto 3 Goya (degli 11 a cui era stato candidato) e ottenuto 23.8 milioni di dollari al botteghino. L’adattamento del 2023 ha incassato 18.8 milioni di dollari nel mondo.
Siamo in Iowa e Woody Harrelson interpreta Marcus, un assistant coach di una lega di basket minore. È la tipica maschera che sappiamo calzare bene a questo attore: quella del misantropo, incapace di relazionarsi agli altri. Il carattere cinico del protagonista emerge fin dalla scena di apertura del film in cui con freddezza allontana la giovane e sagace Alex dal suo appartamento; prosegue sul campo perché Marcus valuta i giocatori per le loro performance sportive e non come esseri umani che hanno una vita al di fuori del basket; culmina nel rapporto con il suo capo, che spintona e aggredisce perché non è della sua stessa idea, e nella relazione con il collega che vuole sfruttare per le sue conoscenze tra le panchine dell’NBA. Una serie di passi falsi gli costa il posto e una pena a trascorrere 90 giorni come coach dei FRIENDS, una squadra di ragazzi con disabilità. Con loro Marcus dovrà imparare a cambiare atteggiamento, a conoscerli per quello che sono al di là delle loro capacità con la palla a spicchi. Non appena li vediamo, i FRIENDS diventano subito protagonisti, ciascuno con le sue peculiarità, bucano lo schermo: gli attori sono tutti ragazzi con disabilità che regalano un’interpretazione vera e non imbellettata che non può che conquistare.
La storia non è nulla di nuovo e prevediamo fin da subito come andrà a finire: Marcus si lascia coinvolgere dalla simpatia e dalle storie di vita dei ragazzi, tanto da accompagnarli nella loro crescita personale. Aiuta il fratello di Alex a farsi la doccia sfruttando il suo amore per gli animali, convince l’ex ragazzo prodigio del basket a tornare in campo e aiuta il lavapiatti a liberarsi di un capo irriconoscente e meschino. Grazie alle vittorie nella vita di tutti i giorni, i FRIENDS arrivano a conquistare, partita dopo partita, l’attesa finale di campionato. Perdono eppure la vittoria è loro perché ogni componente della squadra è campione nel suo piccolo, anche Marcus che si è aperto agli altri e all’amore, abbandonando il sogno dell’NBA per una panchina vicina ai ragazzi che gli hanno cambiato la vita.
Un film che può mettere d’accordo tutta la famiglia, adatto alle scuole e che meritava di rimanere nelle sale italiane più di due weekend. Una commedia sportiva che riesce a far sorridere regalando due ore (con solo forse qualche minuto di troppo) di leggerezza e positività.
Chiara Comotti
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