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Elemental


TITOLO ORIGINALE: Elemental
REGISTA: Peter Sohn
SCENEGGIATORE: Brenda Hsueh, John Hoberg e Kat Likkel
PAESE: USA
ANNO: 2023
DURATA: 103'
ATTORI: con le voci italiane di Valentina Romani e Stefano De Martino
SCENE SENSIBILI: nessuna
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Nella sfavillante città di Elemental City coesistono pacificamente le popolazioni degli elementi naturali: acqua, terra e aria. Solo il popolo del fuoco vive a Fire Town: il sobborgo della città dove questi vengono tenuti cautamente a distanza per timore della loro natura distruttiva. Qui la giovane fiamma Ember aiuta il padre (emigrato in città quando lei era una bambina) a gestire il suo negozio, cercando di ottenere la sua fiducia per fargli finalmente affidare a lei questa attività. Tuttavia, le cose sembrano volgere al peggio quando non solo le tubature del negozio cedono e lo allagano, ma portano con sé l’acquatico Wade, un ispettore simpatico e piagnucolone che minaccia di chiudere l’attività a causa di numerose irregolarità…

Una nuova perla del reparto grafico Pixar

Ultima fatica del celebre studio Pixar, Elemental è una storia incentrata sulla ricerca dei propri sogni e l’accettazione del diverso, metafora di un fenomeno migratorio al centro del dibattito pubblico americano e di cui lo studio cinematografico si sta facendo portavoce. Qui appare forte il riferimento alla storia personale del regista Peter Sohn, figlio di una famiglia coreana emigrata a New York. Le strabilianti ambientazioni di Elemental City e i dettagli dei giochi di luce e rifrazioni che costellano la pellicola mettono in evidenza le abilità senza pari del reparto di computer grafica della Pixar. Tuttavia, l’altissima qualità dimostrata a livello visivo non riesce a trovare un corrispettivo sul piano narrativo, rivelando diverse criticità con lo svolgersi della storia.

Tanti, troppi messaggi

Partendo dall’ambientazione della città elementale alla difficoltà dei rapporti tra i suoi abitanti (gli opposti non possono stare insieme), Elemental rischia di ricalcare troppo il suo antecedente Disney Zootropolis. Tuttavia, rispetto a sette anni fa la complessità psicologica di quest’ultima animazione Pixar forza il suo pubblico a dividere la sua attenzione nella comprensione di diversi messaggi lanciati come slogan. Infatti alcune di queste tematiche fanno riferimento a problematiche molto complesse: trovare la propria strada nel mondo, l’interpretazione dei propri sentimenti, gestire le aspettative familiari e la loro comunicazione…La difficoltà di approfondire sufficientemente tutti questi temi in un solo film rende difficile la comprensione di alcuni passaggi per un pubblico di tutte le età, andando così a scalfire uno dei punti di forza della Pixar. Non manca una breve scena, qui appena accennata, con una coppia omosessuale.
Il film non ha avuto buoni incassi il che è probabilmente dovuto al fatto che la storia non è molto adatta ai bambini: centrata su una storia d’amore fra giovani adulti, non ha elementi specifici (al di là della fascinazione visiva) che possano davvero coinvolgere gli spettatori sotto i 10-12 anni.

Un film pregevole per tuffarsi in nuovi mondi

Elemental tuttavia rimane un film pregevole, regalando diversi momenti di divertimento con gag molto riuscite e inspirando momenti di meraviglia proprio grazie a una fantasia ancora sconfinata nell’immaginare nuovi mondi.

Mariapaola Della Chiara

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