Bernadette Fox è un’ex architetto visionario e di successo, che, in seguito a una grossa delusione lavorativa, ha abbandonato la professione per occuparsi della sua famiglia. Negli ultimi tempi, però, qualcosa sembra essere andato storto: Bernadette si comporta in modo sempre più strano, vive in una casa che sta cadendo a pezzi, litiga ferocemente con le mamme dei compagni di scuola della figlia e non riesce a comunicare con suo marito. In seguito a una serie di eventi che sconvolgono i delicati equilibri familiari, Bernadette decide di partire da sola per un viaggio in Antartide. Suo marito e sua figlia tentano di raggiungerla, cercando di comprendere i motivi della sua fuga…
Che fine ha fatto Bernadette? è una commedia drammatica che parte da una premessa interessante e potenzialmente ricca di spunti divertenti: una madre di famiglia, arrivata al punto di rottura, molla tutto per partire per un viaggio estremo in Antartide e marito e figlia sono costretti a rincorrerla tra pinguini e banchise di ghiaccio. Il film si propone inoltre di affrontare un tema interessante, ovvero cosa succede a un creativo quando, per le cause più disparate, è costretto a smettere di creare.
Purtroppo, però, il film risente di alcune debolezze che ne inficiano la riuscita e non lo rendono affatto memorabile. Innanzitutto, una generale incertezza di tono: sulla carta, infatti, Che fine ha fatto Bernadette? potrebbe essere una commedia per famiglie, che inserisce in una trama abbastanza leggera degli spunti di riflessione piuttosto importanti. Nei fatti, però, il film ondeggia continuamente tra comicità (legata soprattutto a certi sfoghi della protagonista, che ha evidenti problemi relazionali) e dramma (evidente nel passato di Bernadette, che ha dovuto fare i conti con un fallimento lavorativo e una maternità difficile, preceduta da una lunga serie di aborti). Insomma, temi difficili che appaiono trattati un po’ superficialmente e non perfettamente incasellati nella struttura narrativa del film.
Inoltre, la spiegazione dei motivi alla base del comportamento della protagonista arriva troppo tardi, tanto che per buona parte del film Bernadette appare un personaggio del tutto ermetico. Si comporta come una pazza, risulta dipendente dalle pillole, sembra incapace di mantenere un rapporto che non sia quello con l’assistente virtuale Manjula…. e lo spettatore non ha il benché minimo indizio sul perché lo faccia. Il risultato è che, non riuscendo a comprenderla, non si riesce a empatizzare con lei.
Il film risulta poi diviso in due parti molto diverse tra loro: la prima (che occupa ben più della metà), in cui vediamo Bernadette (non) affrontare i drammi della sua vita quotidiana e che appare molto episodica e priva di una vera trama; la seconda (quella del viaggio in Antartide), che potrebbe essere la più divertente e interessante, ma che risulta, invece, molto condensata e non sufficientemente approfondita.
Infine, nel film si avverte la mancanza di co-protagonisti forti: ad esclusione della figlia Bee, interpretata dalla simpatica Emma Nelson, gli altri personaggi hanno ben poco spazio in scena e finiscono per essere facilmente dimenticati, oscurati dalla personalità borderline di Bernadette. Qualche dubbio, in particolare, lo suscita la figura del marito: com’è possibile che, pur vivendo insieme alla moglie e dichiarando più volte di amarla, le abbia permesso di cadere così in basso, diventando un pericolo per sé e per gli altri? Passi la giustificazione di un lavoro molto impegnativo, ma il risultato finale appare comunque poco credibile.
Scegliere un film 2020
Tag: 3 stelle, Commedia, Drammatico, Viaggio interiore