The Circle

Mae Holland è una ragazza come tante, ma la sua vita subisce una svolta quando viene assunta a The Circle, un’importante società che gestisce il più grande social network del mondo. In breve tempo Mae guadagna soldi e popolarità, soprattutto quando decide volontariamente di rendere la sua vita “pubblica”, indossando una telecamera che tiene accesa giorno e notte. La gestione della mancanza di privacy le sfugge però di mano, mettendo a rischio le persone a lei più care e non solo…

È meglio essere più connessi o più liberi?

Tratto dall’omonimo romanzo di Dave Eggers del 2013, The Circle è un film sci-fi che interroga la contemporaneità: fino a dove la tecnologia e la connessione possono spingersi? È meglio essere più connessi o più liberi? A quanta libertà si è disposti a rinunciare per sentirsi più sicuri? Interrogativi di certo non nuovi (basti pensare alle riflessioni di intellettuali come Eco e Bauman) ma sempre attuali.

I pericoli dietro una possibile “democrazia digitale”

Emma Watson è l’interprete giusta per il personaggio di Mae, che è una ragazza semplice, acqua e sapone, sensibile, ma allo stesso tempo segretamente ambiziosa e brillante. Durante il colloquio per essere assunta a The Circle, di fronte alla domanda “Che cosa ti spaventa di più?” risponde “il potenziale inespresso”. La storia di Mae è proprio questa: un viaggio alla conquista dell’occasione giusta per esprimere il proprio talento. All’inizio del film, Mae lavora in un semplice call-center ed è insoddisfatta professionalmente e preoccupata per le spese mediche che deve affrontare la sua famiglia, a causa della sclerosi multipla del padre.
Quando la sua amica Annie le procura un colloquio a The Circle, finalmente le si presenta la sua grande occasione. Mae è entusiasta di lavorare in questa nuova realtà, così moderna e apparentemente attenta ai bisogni di tutti. Grazie a The Circle Mae può coprire l’assicurazione medica dei suoi genitori e fare carriera molto rapidamente. Deve “solo” rinunciare alla propria privacy, in nome di un bene più grande. Inizialmente Mae non vive questa scelta come una rinuncia, anzi. È contenta della popolarità acquisita e della considerazione in cui la tiene il suo capo Bailey (interpretato da Tom Hanks). Si renderà presto conto però, che la sua scelta sta mettendo a rischio la vita dei suoi affetti più cari e non solo: The Circle punta infatti al controllo totale e costante della vita delle persone, con conseguenze molto gravi per l’intera umanità.
In un’epoca in cui spesso si confida troppo nei social network, senza interrogarsi ancora a sufficienza sulle implicazioni etiche connesse al loro uso, questa storia sottolinea i pericoli che si insidiano dietro una possibile “democrazia digitale” globale. La tentazione di rendere tutto “trasparente” trasforma la realtà in gioco, ma le conseguenze delle azioni sono più che mai reali e a volte molto pericolose.

Un film lento che si risolve troppo sbrigativamente

The Circle, così come già tentato in ambito televisivo da una serie come Black Mirror, vuole mostrare (anche se in modo meno convincente) “dove potremmo arrivare”. Il film immagina un mondo contemporaneo simile a un gigantesco social network in cui non esistono momenti intimi e personali, dove siamo costantemente spiati, dove ogni decisione, ogni informazione confidenziale deve essere condivisa in rete, per il “bene di tutti”. È facile immaginare come dietro questa intenzione apparentemente nobile, si celi però un lato oscuro dalle conseguenze incontrollabili.
Il film parte lento per poi risolversi anche fin troppo sbrigativamente. Nonostante i temi interessanti e attuali, The Circle non riesce totalmente nell’intento di catturare emotivamente lo spettatore e lo sviluppo della storia ne risente in termini di drammaticità.

Eleonora Fornasari