SCEGLIERE UN FILM

Il Tuttofare


TITOLO ORIGINALE: Il Tuttofare
REGISTA: Valerio Attanasio
SCENEGGIATORE: Valerio Attanasio
PAESE: Italia
ANNO: 2018
DURATA: 96'
ATTORI: Sergio Castellitto, Guglielmo Poggi, Clara Alonso, Elena Sofia Ricci.
SCENE SENSIBILI: alcune comiche scene di tensione e violenza.
1 vote, average: 3,00 out of 51 vote, average: 3,00 out of 51 vote, average: 3,00 out of 51 vote, average: 3,00 out of 51 vote, average: 3,00 out of 5

Antonio Bonocore è un praticante in un prestigioso studio d’avvocati, quello del grande penalista Toti Bellastella. Il ragazzo sogna di avere un contratto, ma nel frattempo viene sfruttato come “tuttofare” a 300 euro al mese. Fa la spesa, il portaborse, l’assistente e persino il cuoco. Preso in simpatia da Bellastella, ha finalmente l’occasione di avere un posto nello studio, ma dovrà scendere a compromessi con il suo mentore, che gli chiederà di prestarsi come marito per la sua amante argentina, in modo da ottenere per lei la cittadinanza italiana. Diventando il braccio destro di Bellastella, Antonio si troverà sempre più coinvolto nelle peggiori pratiche clientelari dell’avvocato, finendo a dover sbrigare anche affari con alcune famiglie mafiose.

Giovani talentuosi e professionisti senza scrupoli

Opera prima di Valerio Attanasio, già sceneggiatore di Smetto quando voglio, Il Tuttofare presenta alcune analogie con la famosa trilogia di Sydney Sibilia. Il confronto tra la generazione dei giovani italiani di talento, che cercano di farsi strada nelle professioni per le quali hanno studiato, e quella dei professionisti affermati, che fanno grandi promesse ma poi non premiano i più meritevoli.
Antonio, protagonista del film, brillante studente di legge, è sfruttato per le più diverse mansioni da Toti Bellastella, finché questo gli offre un posto nel suo studio in cambio di un favore non del tutto legale: sposare la sua amante argentina per farle ottenere la cittadinanza italiana. Con la promessa di uno stipendio da sogno e di una carriera da penalista, Toti riesce a corrompere l’innocente Antonio e questo è solo il primo passo verso una discesa agli inferi. Bellastella infatti, ha stretti rapporti con una famiglia mafiosa, per la quale cura gli affari, e ha diversi problemi con la finanza, e più i guai si addensano sul penalista, più questi investono il giovane Antonio, costretto in situazioni sempre più pericolose e imbrogli sempre più grandi.

Vicende troppo inverosimili e un amaro finale

La storia in realtà risulta convincente solo nelle prime battute del film. L’introduzione dell’ingenuo Antonio nel mondo brillante e glorioso del penalista ha inizialmente risultati comici esilaranti. Gli sforzi di Antonio di compiacere il suo mentore in tutte le sue richieste e la spregiudicatezza di Toti ci divertono. Con l’intensificarsi dei guai però si rappresentano vicende sempre più inverosimili e un po’ troppo sopra le righe. Da strategie difensive discutibili, come quella di un mafioso costretto a cambiare sesso, al coinvolgimento in affari e guerre tra famiglie mafiose, fino alla farsa di Bellastella che si finge malato per sfuggire alla legge, il film perde l’occasione di reggere la comicità per l’intera durata del racconto. I personaggi si moltiplicano insieme alle situazioni, ma non vengono portati a conclusione. Nemmeno la buona prova d’attore di Castellitto e, seppur in misura minore, del giovane Guglielmo Poggi, riescono a sostenere una storia che si arricchisce di situazioni troppo rocambolesche e non del tutto credibili. I protagonisti stessi ne risentono, perdono il loro fascino. La spregiudicatezza e l’abilità d’avvocato di Bellastella si infrangono per le sue assurde trovate, non ascrivibili ad un genio della legge. L’intelligenza e il talento di Antonio, che conosce a memoria tutti gli articoli studiati, non cresce mai nel confronto con la dura realtà, non c’è un vero percorso. Antonio resta lo stesso dall’inizio alla fine. Si avvia ad uscire perdente, senza una qualsivoglia nuova consapevolezza. E il finale suona un po’ superficiale. Si vuole conservare un tono leggero ma non si riesce a sdrammatizzare a pieno sull’ingiustizia subita dai più giovani, ad opera di chi, per una posizione di forza, può salvarsi e uscirne nonostante tutto sempre vincente.

Jessica Quacquarelli

Tag: , , , ,