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Mummie – A spasso nel tempo


TITOLO ORIGINALE: Mummies
REGISTA: Juan Jesús García Galocha
SCENEGGIATORE: Jordi Gasull e Javier López Barreira
PAESE: Spagna
ANNO: 2023
DURATA: 88'
ATTORI: con le voci di Óscar Barberán, Ana Esther Alborg e Luis Pérez Reina
SCENE SENSIBILI: nessuna
1 vote, average: 4,00 out of 51 vote, average: 4,00 out of 51 vote, average: 4,00 out of 51 vote, average: 4,00 out of 51 vote, average: 4,00 out of 5

Nel bel mezzo del deserto, nascosta sotto alle piramidi, esiste una città sotterranea abitata dalle mummie. Per volere delle divinità, la principessa Nefer deve sposarsi con uno sconosciuto, il famoso ex-auriga Thut, ma quando l’anello di fidanzamento della famiglia reale viene rubato da un avido archeologo, ai due non resta che allearsi per ritrovare il gioiello nel mondo degli umani.

Ancora avventura, ancora storia, ancora Egitto

Mummie – A spasso nel tempo è un film che riunisce un cast di produzione ben rodato e appassionato del genere avventura d’animazione a tema storico. Juan Jesús García Galocha firma con questa pellicola la sua prima regia dopo essere stato art director di Le avventure di Taddeo l’esploratore, Taddeo l’esploratore e il segreto di Re Mida e del corto La maledizione di Nefertiti. Lo affiancano gli sceneggiatori, Jordi Gasull e Javier Barreira, che, grazie a Le avventure di Taddeo l’esploratore, hanno ottenuto un Goya.
Le premesse per un cartone animato coinvolgente dunque sembrano esserci tutte, ma Mummies non riesce a raggiungere l’efficacia di Taddeo.
Il film si apre con un piccolo tocco registico che alterna a silenti stacchi di buio il traballante e frastornante accelerare della ruota di una biga sul terreno polveroso di uno stadium (un chiaro omaggio alla corsa delle bighe del classico Ben Hur). Un dettaglio che rimane impresso e che aiuta anche i più piccoli a capire che è da quella ruota che dipende il futuro del protagonista Thut. Ritroviamo l’auriga tempo dopo: a causa di quella ruota ha subito un grave incidente e ne è rimasto traumatizzato tanto da abbandonare per sempre il mondo delle corse e dedicare la sua vita a firmare autografi. Fin dai primi minuti del film il protagonista dichiara che non vuole impegnarsi nella promessa matrimoniale che dura per tutta la vita, anche perché tutta la vita per una mummia è davvero l’eternità. Intanto nel palazzo del faraone c’è la principessa Nefer che, per volere degli dèi, è costretta a sposare un uomo che non conosce: guarda caso, il designato è proprio Thut. Nefer però vuole essere libera di scegliere il suo percorso e, sorprendentemente, grazie all’avventura che lei e l’auriga vivranno insieme, scoprirà che Thut è l’unico uomo che non vuole decidere per lei, ma che è pronto a sostenerla in ogni sua scelta. Anche la principessa ha qualcosa da offrire al protagonista: sarà lei, infatti, ad aiutarlo a superare gli attacchi di panico che lo sorprendono quando viaggia a tutta velocità e a fargli scoprire che vale la pena impegnarsi per tutta la vita. Una risoluzione tematica positiva, ma forse un po’ troppo semplice per parlare davvero agli adulti di oggi, e d’altra parte forse prematura per il target dei bambini, principale destinatario del film.

A spasso con la musica

Il sottotitolo italiano A spasso nel tempo non sembra essere proprio azzeccato: il mondo delle mummie e quello degli umani, infatti, coesistono nello stesso tempo. La città sotterranea non è così arretrata come si potrebbe pensare: il cielo diurno si trasforma in notturno grazie a un creativo artificio meccanico che ricorda quello di una scenografia teatrale. La colonna sonora però riesce a portarci a spasso nel tempo: nella Londra di oggi Nefer diventa una stella della musica grazie a un agente sopra le righe, scala le classifiche e diventa virale con una canzone originale e orecchiabile. Non mancano i richiami al recente passato, si pensi allo spettacolo teatrale che strizza l’occhio all’Aida di Verdi, e il revival degli anni ‘80, Walk Like an Egyptian, che fa venire voglia di alzarsi dalla poltrona e ballare. C’è anche la più famosa traccia di Psycho che fa da suoneria alle chiamate della mamma (mummy) dell’archeologo, un nemico che non spicca per originalità.
In conclusione, Mummie – A spasso nel tempo è un film divertente e leggero, che grandi e piccini possono vedere insieme e che, grazie a qualche siparietto di Sechen, fratello minore di Thut, e dell’adorabile coccodrillo Cocco, riesce a regalare qualche risata agli spettatori.

Chiara Comotti

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