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A spasso col panda

A spasso col panda


TITOLO ORIGINALE: A spasso col panda - The Big Trip
REGISTA: Vasiliy Rovenskiy
SCENEGGIATORE: Vasiliy Rovenskiy e Billy Frolick
PAESE: Russia/Usa
ANNO: 2019
DURATA: 90'
ATTORI: Dmitri Nazarov, Filipp Kirkonov, Aleksej Vorob’ëv, Tat’jana Navka
SCENE SENSIBILI: nessuna
1 vote, average: 3,00 out of 51 vote, average: 3,00 out of 51 vote, average: 3,00 out of 51 vote, average: 3,00 out of 51 vote, average: 3,00 out of 5

L’orso Mic Mic detesta la lepre Oscar e le sue idee strampalate, che gli procurano sempre guai. Come se non bastasse, una cicogna distratta gli recapita per sbaglio un cucciolo di panda. Mic Mic decide allora di partire per riportare il cucciolo dai suoi genitori, portandosi dietro proprio Oscar, le cui canzoni sembrano essere l’unico modo di calmare il pianto del piccolo. Alla spedizione si uniscono anche il logorroico pellicano Duke, il lupo fifone Janus e la tigre poeta Amur…

Questi familiari sconosciuti

Coproduzione russo-americana basata su una sceneggiatura a cui ha collaborato anche Billy Frolick (tra gli sceneggiatori di Madagascar), A spasso col panda è il classico film d’avventura per bambini, in cui un gruppo eterogeneo di personaggi parte per un lungo viaggio credendo di non avere nulla in comune, salvo poi scoprire che ognuno di loro è fondamentale per raggiungere l’obiettivo finale, imparando, nel frattempo, qualcosa dagli altri.
L’idea alla base non sarà originalissima, ma risulta senz’altro collaudata. Peccato, però, che il film non si limiti a declinare un soggetto già visto in una forma magari nuova e accattivante, ma attinga a piene mani a prodotti già esistenti e ben più famosi. C’è l’orso scorbutico che sogna solo un po’ di tranquillità di Masha e Orso, ci sono i panda di Kung Fu Panda (anche se dal design decisamente più rigido e meno simpatico), c’è l’alce smemorata che richiama a Rocco e Fiocco di Koda, fratello orso. Ma il riferimento più depredato è senza dubbio L’Era glaciale. L’orso Mic Mic, con il suo fare burbero, la sua forza bruta e il cuore tenero, ricorda il mammut Manny, mentre la lepre Oscar è l’alter ego (anche se meno divertente) del bradipo Sid. Non manca neanche la tigre, che ne L’Era glaciale ricopriva il ruolo di antieroe (inizialmente cattivo, poi buono), mentre qui è convertita in un personaggio abbastanza insulso, che ama inventare poesie e andare in cerca di nuovi amici. Anche la trama è molto simile a quella de L’Era glaciale: mentre là i personaggi dovevano riportare il neonato Roshan alla sua famiglia, da cui era stato separato dopo l’attacco di un gruppo di tigri dai denti a sciabola, qui i protagonisti devono riportare a casa il cucciolo di panda (senza avere, peraltro, neppure un indizio su dove si trovino i suoi genitori…).

Un film che non decolla

Nonostante le numerose somiglianze, A spasso col panda rimane un film nettamente inferiore, sia per quanto riguarda la storia (che non decolla mai, ma procede per accumulo di gag e introduzione di nuovi personaggi), né per quanto riguarda l’animazione, un CGI (animazione realizzata al computer) decisamente non all’altezza dei livelli a cui ci hanno abituato la Disney o la Pixar, con personaggi che sembrano muoversi al rallentatore e in modo un po’ meccanico. Decisamente migliori sono gli scenari, molto variegati, che vanno dalla foresta al deserto, al lago e persino alla Grande Muraglia Cinese. Viene però da chiedersi perché la Russia, che ha un patrimonio di fiabe e leggende tratte dal folklore popolare molto ampio, nonché una certa tradizione nel campo dell’animazione per bambini, non vi abbia attinto maggiormente, scegliendo invece di realizzare un prodotto che vuole fare il verso a quelli delle grandi majors americane (Disney, Dreamworks, Blue Sky) senza averne, però, le risorse. E senza, soprattutto, riuscire a costruire quel doppio livello di lettura capace di tenere inchiodati davanti allo schermo sia i bambini che gli adulti.

Scegliere un film 2020

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