Maya Vargas sta per compiere 40 anni e, dopo averne passati quindici a lavorare senza sosta all’interno di un supermarket, sogna di ottenere la meritata promozione a direttrice del punto vendita. Le sue speranze, però, vengono disattese: la mancanza di una laurea la penalizza rispetto a un collega meno preparato ma dal curriculum apparentemente più performante. Mentre cerca di riprendersi dalla delusione col supporto del compagno Trey e dell’amica Joan, Maya riceve una telefonata inaspettata che la invita a sostenere un colloquio in una multinazionale. Scopre così che il suo figlioccio le ha costruito una falsa identità – con tanto di laurea ad Harvard e volontariato nei Corpi di Pace – per avere più chance di fare carriera. Una bugia le apre le porte del lavoro dei sogni, ma Maya dovrà affrontare colleghi agguerriti e Zoe, la figlia del CEO dell’azienda, che non sembra particolarmente entusiasta della sua assunzione come consulente…
Con Ricomincio da me Jennifer Lopez torna alle origini e indossa nuovamente i panni dell’eroina della commedia rosa. Questa volta, però, la star mondiale sceglie di raccontare, al posto della storia d’amore fine a se stessa, quella di una rivincita tutta al femminile. L’idea è simile a quella di Un amore a 5 stelle (2002): una donna che è stata limitata dalle circostanze della vita ha un’occasione per “vivere la favola” e cambiare il proprio destino. Quando uno spettatore sceglie di guardare un film di genere ha delle aspettative ben precise riguardo alla storia e ai personaggi presentati sullo schermo. Alle commedie romantiche non è richiesta, dunque, una particolare originalità nella trama; al contrario, uscire dai canoni – in questo caso – è spesso una scelta rischiosa… e che non paga. Ricomincio da me ne è un esempio eclatante.
Presentato come commedia, il film in realtà oscilla continuamente tra la necessità di restare dentro la cornice prefissata dal genere e una spinta intermittente a raccontare il dramma dietro alcune scelte fatte dalla protagonista. Il risultato è un evidente problema di tono: da una parte, le (pochissime) scene romantiche e da commedia pura sono depotenziate; dall’altra, quelle che vorrebbero volgere un po’ di più verso il drama non riescono a dare vero spessore al percorso della protagonista.
Lo spettatore segue le vicende di Maya con inevitabile distacco, anche perché l’elemento narrativo che più avrebbe potuto favorire un coinvolgimento – e cioè una storia d’amore ben raccontata – è quasi completamente assente. Il personaggio di Trey appare e scompare durante il film, rendendo totalmente evanescente il tentativo di dare alla vita della donna in carriera un corredo sentimentale. Uno spreco, considerando anche che a interpretare il personaggio è un attore di talento come Milo Ventimiglia.
In sostanza, si potrebbe anche sorvolare su una sceneggiatura con poche idee e piuttosto confuse, ma Ricomincio da me incappa nel peccato più grande che una commedia possa commettere: quello di non far ridere il pubblico.
Scegliere un film 2019
Tag: 2 Stelle, Commedia, Romantico