Due cari amici, un funzionario britannico e un diplomatico tedesco, si ritrovano a Monaco durante l’incontro diplomatico tra Gran Bretagna e Germania nazista.
Da giovani e promettenti studenti di Oxford, Hugh e Paul si divertono ad un party senza immaginare lontanamente quello che sarebbe capitato da lì a poco.
I venti di guerra li avrebbero fatti crescere, l’uno come funzionario di Chamberlain, l’altro come diplomatico per il governo di Hitler, portandoli a fare delle scelte che mai avrebbero pensato.
È il 1938, Hitler si prepara ad invadere la Cecoslovacchia. Hugh ha messo su famiglia, ma è un padre e marito assente, troppo preso dalla politica internazionale per curarsi della moglie che prova a chiedergli continue attenzioni.
Paul, che negli anni giovanili aveva sostenuto a spada tratta il governo di Hitler, ora sembra cospirare per farlo cadere. Le motivazioni all’inizio non sono chiare, ma poi si rivelano spinte dal rapporto d’affetto che lo lega a Lena, una ebrea tedesca.
Il piano della storia e quello delle vicende personali dei protagonisti si legano indissolubilmente, in una trama forse non troppo brillante ma che ha il pregio di far emergere domande interessanti.
Fino a che punto è giusto sacrificare tutto per essere protagonisti nella storia dell’umanità? Qual è il rapporto tra bene comune e storia personale?
Quanto l’agire di un singolo può effettivamente cambiare le sorti delle nazioni?
I due amici non potranno evitare di cercare la risposta a questi interrogativi e tenteranno, per quanto possibile, di evitare quello che sembra inevitabile.
La tesi del film gira attorno alla figura di Chamberlain, che la storia avrebbe visto uscire perdente agli occhi dell’opinione pubblica, dopo l’accordo di Monaco, ma che la pellicola intende rivalutare. Hitler infatti avrebbe solo finto di sottoscrivere la pace, perché, dopo non molto tempo, riprese di fatto il suo piano espansionista e con esso la guerra fu inevitabile. Ma questa sarebbe stata tutt’altro che una sconfitta del Regno Unito. Secondo l’autore, Chamberlain avrebbe scelto per il male minore, stipulando il patto con la Germania, a costo di perdere la faccia, solo per dare il tempo necessario al suo Paese e agli alleati di armarsi per vincere poi la guerra.
Un punto di vista troppo semplicistico, ma che se non altro fa emergere la figura di un uomo più preoccupato del bene del Paese che della sua stessa immagine.
E anche Hugh e Paul, dopo aver tentato tutto per cambiare la storia, non si perdono d’animo, forti anche degli affetti che li hanno sempre sostenuti (famiglia, collaboratori, amici) e sono pronti a sacrificare la propria vita per il bene del Paese e delle persone che amano.
Presente su Netflix, Monaco è un film un po’ ingenuo, eppure pieno di speranza, che dipinge personaggi sinceri e veri, ancora legati a valori forti e spinti da grandi ideali.
Ilaria Giudici
Tag: 4 stelle, adattamento da romanzo, Drammatico, Storico