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Attenti al gorilla


TITOLO ORIGINALE: Attenti al gorilla
REGISTA: Luca Miniero
SCENEGGIATORE: Luca Miniero, Gina Neri, Giulia Giganni
PAESE: Italia
ANNO: 2019
DURATA: 90'
ATTORI: Frank Matano, Cristiana Capotondi, Diana Del Bufalo, Francesco Scianna, Massimo De Lorenzo, Pasquale Petrolo, e con la voce di Claudio Bisio
SCENE SENSIBILI: battute e gag a sfon- do sessuale e scene di tensione, a scopo di comicità
1 vote, average: 2,00 out of 51 vote, average: 2,00 out of 51 vote, average: 2,00 out of 51 vote, average: 2,00 out of 51 vote, average: 2,00 out of 5

Lorenzo, avvocato sfaccendato, separato e in perenne lotta con la moglie, che esercita la sua stessa professione e vorrebbe il divorzio per sposare finalmente il nuovo compagno, fa causa a uno zoo per liberare un gorilla e farlo riportare in Africa. Spera così di dimostrare di non essere pigro e buono a nulla. Quello che però non può prevedere è che, una volta vinta la causa, il tribunale lo nomina tutore dell’animale e responsabile del suo reinserimento nell’habitat naturale. Dato l’ingente costo dell’operazione, Lorenzo è costretto a ospitare il gorilla in casa. La presenza di questo nuovo coinquilino, a cui i tre figli di Lorenzo subito si affezionano, si rivela fonte di disastri ma anche portatore di novità negli equilibri dell’intera famiglia.

Un ospite inaspettato

L’idea di partenza, un avvocato praticamente disoccupato, con uno studio nello stesso locale di un’estetista (un’immagine che ci ricorda in realtà una nota serie televisiva americana), padre poco presente e separato dalla moglie, che per dimostrare di essere in grado di spendersi per una giusta causa porta in tribunale uno zoo per difendere i diritti di un gorilla – per poi ritrovarsi l’animale in casa a far da motore, oltre che di comicità, di cambiamenti nella sua famiglia in crisi – può risultare d’impatto surreale ma interessante e in qualche modo originale per il panorama della commedia italiana. Il film tuttavia non mantiene la promessa di farci godere di una buona commedia e non conosce uno sviluppo davvero convincente.

Un accumulo alla rinfusa di situazioni surreali

La storia, all’apparenza ricca di materiale, per lo più sconclusionato, contiene alcune lacune, prima tra tutte la scarsa chiarezza riguardo a come contribuisca realmente il gorilla a risolvere i conflitti latenti nella famiglia di Lorenzo. I bambini improvvisamente preferiscono la compagnia del padre per la possibilità di stare più vicino possibile a Peppe (così come viene chiamato il gorilla), ma è veramente difficile intuire che cosa faccia affezionare i personaggi all’animale, che di base non fa nulla di particolare. Gli spettatori possono sentirne la voce (quella di Claudio Bisio), che spesso pronuncia giudizi e discorsi fin troppo altisonanti sulle mancanze dell’essere umano, tendenzialmente fuori contesto per il racconto in oggetto, e ogni tanto prova a farci sorridere con qualche gag e alcune battute, ma il suo contri- buto non va oltre. La moglie di Lorenzo si trova improvvisamente davanti al fatto che i figli preferiscono quel quasi ex marito disadattato e non riesce a capirne il motivo, non riesce a capire come alcune fragilità dei suoi bambini, ad esempio il mutismo del figlio maggiore, sembrino inaspettatamente risolversi, e questo comunque fa crescere sempre più in lei qualche dubbio sul portare avanti il divorzio. Sul cambiamento dei due coniugi non c’è davvero approfondimento e le scelte di entrambi verso il finale si avvertiranno un po’ superficiali. Anche la comicità risulta debole: raramente il film strappa qualche sorriso e alcune battute, in particolare quelle a sfondo sessuale, rischiano di essere troppo esplicite per una commedia che nelle intenzioni vorrebbe rivolgersi a tutta la famiglia. Si inseriscono poi timidamente riferimenti all’attuale situazione dei migranti, senza che ci sia un vero appiglio nella trama del film, riferimenti quindi che rimangono battute isolate e senza seguito.
Con l’avvicinarsi del finale il caos cresce sempre più, lasciandoci la sensazione di un accumulo di situazioni surreali che non riescono a far divertire lo spettatore, sacrificando quella che invece poteva essere nelle premesse una commedia curiosa, per tutta la famiglia.

Scegliere un film 2019

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